
I feriti trasportati nell'ospedale Nasser (Afp)
Roma, 17 giugno 2025 – Un’altra strage degli aiuti a Gaza. Almeno 50 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano vicino a un centro di distribuzione di scorte a Khan Younis. Oltre 200 sarebbero i feriti secondo i dati della protezione civile della Striscia. In fila per la farina c’erano migliaia di persone. "I droni israeliani hanno aperto il fuoco sulle persone – ha raccontato il responsabile Mahmoud Bassal –. Pochi minuti dopo, i tank israeliani hanno sparato diversi colpi (...), causando un gran numero di morti e feriti”.
Il capo degli infermieri dell'ospedale Nasser di Khan Younis lancia un appello disperato: "Quasi 300 tra morti e feriti sono appena arrivati. La situazione è ormai fuori controllo. L'ospedale non è più in grado di gestire un numero così elevato di casi”.

E’ l’ennesima carneficina tra i civili ridotti alla fame. Solo ieri l’esercito di Israele aveva ucciso 20 persone che aspettavano gli aiuti a Rafah, vicino alla rotonda di Al-Ala. Altri 200 i feriti, che erano stati trasferiti all'ospedale da campo della Croce Rossa nella zona di Al-Mawasi a Khan Yunis, poi sempre all'ospedale Nasser. Altre 59 vittime si contavano due giorni fa, 45 il giorno prima. Il 9 giugno il bilancio era di 150 morti in una settimana, e solo nei siti gestiti dall’organizzazione americana Gaza Humanitarian Foundation, e così a ritroso fino alla prima carneficina del 3 giugno.

Da quando Israele ha autorizzato l’ingresso di aiuti nella Striscia, i centri di distribuzione vengono presi d’assalto ma le forze israeliane aprono il fuoco millantando il rischio di terroristi infiltrati. Per mangiare si rischia la vita.