Guerra Ucraina news, Lavrov: "Con i missili a Kiev rischiate l'allargamento del conflitto"

La mossa di Biden: "Ma non inviamo armi per attaccare la Russia". Peskov: "Non escluso incontro Putin-Zelensky". Truppe di Putin nel centro di Severodonetsk

Kiev, 1 giugno 2022 - Nel 98esimo giorno di guerra in Ucraina, fa notizia l'editoriale pubblicato sul New York Times a firma di Joe Biden. Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato l'invio a Kiev di "sistemi missilistici più avanzati". Dura la replica del Cremlino: "Gettano benzina sul fuoco". Il ministro degli Esteri: "Rischiare di allargare il conflitto". Nel frattempo, i russi guadagnano terreno: le truppe di Mosca sono entrate nel centro di Severodonetsk. 

Sommario 

Biden: missili a Kiev

Tradotto si tratterebbe di missili Himars, spiegano fonti dell'amministrazione Usa, con una gittata  di 80 km. Nei giorni scorsi la Cnn aveva parlato di un nuovo pacchetto di aiuti militari destinati all'Ucraina che avrebbe incluso gli Himars ma anche i Multiple Launch Rocket System (Mlrs), più potenti, capace di raggiungere i 300 km di distanza. 

Ma "non stiamo incoraggiando o consentendo all'Ucraina di colpire oltre i suoi confini - si affretta a spiegare Biden nel suo editoriale -. Non vogliamo prolungare la guerra solo per infliggere dolore alla Russia", Né "cerchiamo una guerra tra Nato e Russia. Per quanto non sia d'accordo con Putin e trovi le sue azioni un oltraggio, gli Stati Uniti non cercheranno di rovesciarlo". E ancora: "Finché gli Stati Uniti o i nostri alleati non saranno attaccati, non saremo direttamente coinvolti in questo conflitto, né inviando truppe americane a combattere in Ucraina né attaccando le forze russe". 

Intanto anche la Germania promette nuovi aiuti militari: in un intervento al Bundestag il primo ministro Olaf Scholz ha parlato di un moderno sistema di difesa contraerea.  "Putin non deve vincere e non vincerà" ed "è essenziale che l'Ucraina possa difendersi". 

Le forze russe testano il missile da crociera ipersonico Zircon (Ansa)
Le forze russe testano il missile da crociera ipersonico Zircon (Ansa)

La replica di Mosca 

Dura la replica di Putin che parla tramite il portavoce Dmitri Peskov citato da Interfax: "Riteniamo che gli Stati Uniti stiano deliberatamente e in modo mirato gettando altra benzina sul fuoco. Queste forniture non contribuiscono a risvegliare il desiderio della leadership ucraina di riprendere i colloqui di pace". A questo proposito Peskov sostiene che un faccia a faccia tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky non è escluso "a priori". "Ma deve essere preparato. Ha senso che Putin e Zelensky si incontrino solo per finalizzare un documento. E il lavoro sul documento è stato interrotto molto tempo fa e da allora non è stato ripreso".  E a proposito dell'invio di lanciarazzi multipli, il ministro degli Esteri stesso, Serghei Lavrov, parla di "una provocazione diretta" di Washington che segna "un coinvolgimento nel conflitto". 

Peskov: non escluso faccia a faccia tra Putin e Zelensky

Lavrov: rischiate di allargare il conflitto

I lanciarazzi americani a lungo raggio potrebbero provocare un allargamento del conflitto, è l'avvertimento del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, fatto durante una conferenza stampa a Riad. "Un rischio del genere (di coinvolgimento di Paesi terzi) certamente esiste. Quello che il regime di Kiev sta chiedendo in modo così categorico ai suoi padrini occidentali anzitutto supera tutti i limiti della decenza e della comunicazione diplomatica e, secondo, è una provocazione diretta tesa a coinvolgere l'Occidente nell'azione militare". 

Zelensky: "Non attaccheremo la Russia"

Il presidente Volodymyr  Zelensky ha ribadito oggi che Kiev non ha intenzione di lanciare un'offensiva in territorio russo.  "So che la gente negli Stati Uniti sta dicendo, o qualcuno alla Casa Bianca sta dicendo, che potremmo usarli (gli Himars, ndr) per attaccare la Russia -  ha detto nel corso di un'intervista all'emittente Usa Newsmax TV, commentando le notizie americane -.  Non abbiamo intenzione di attaccare la Russia. Non siamo interessati alla Federazione Russa. Non stiamo combattendo sul loro territorio". 

Allo stesso tempo, ha ripetuto il leader ucraino, Kiev non cederà nulla a Mosca: "I nostri territori sono i nostri territori: è la nostra indipendenza, la nostra sovranità; questo è il problema", ha detto Zelensky riconoscendo che "ci sono alcune difficoltà con alcuni territori. Ci sono alcuni dettagli, ma tutte queste difficoltà potrebbero essere discusse e quelle discussioni sarebbero necessarie per fermare la guerra". 

L'offensiva in Donbass e l'assedio a Severodonetsk 

Putin vuole il Donbass e secondo i servizi segreti ucrainiavrebbe dato l'ordine di occupare entro il primo luglio le intere regioni ucraine di Lugansk e Donetsk. La situazione in quella regione geografica "è molto complicata", ammette Zelensky affermando che l'epicentro dello scontro sono ora le città di Severodonetsk, Lysychansk e Kurakhove. 

Proprio Severodonetsk continua l'assedio via cielo e terra dei russi che ieri hanno colpito anche un impianto chimico. Ora anche il ministero della Difesa ucraino ammette che "il nemico ha raggiunto il centro della città e sta cercando di prendere piede lì". Secondo Kiev i russi "vogliono anche circondare Lysychansk".

Il leader ceceno Kadyrov affermava in mattinata che le forze del Cremlino hanno il pieno controllo di Severodonetsk. "La Russia ora controlla ora il 70% della città. Le truppe di Kiev si sono ritirate verso posizioni più protette e una parte continua a combattere dentro la città", spiegava il governatore del Lugansk: "Meglio una ritirata strategica", per salvare i 12mila civili in trappola.