Giovedì 18 Aprile 2024

Ex guardiano di un campo nazista espulso dagli Usa

Jakiw Palij ha 95 anni Gli Stati Uniti, dopo quasi 70 anni, lo hanno riconsegnato alla Germania. Fu guardiano nel campo di sterminio di Trawniki, uno dei lager più brutali costruito nella Polonia occupata

Jakiw Palij, in una foto del 1957, quando ottenne la cittadinanza Usa

Jakiw Palij, in una foto del 1957, quando ottenne la cittadinanza Usa

Berlino, 21 agosto 2018 - L'ultimo nazista 'clandestino' sul suolo degli Stati Uniti è stato consegnato alle autorità tedesche. Ci sono voluti quasi settant'anni ma, alla fine, Jakiw Palij, 95 anni, è stato messo su un aereo, decollato ieri notte dall'aeroporto di Taterboro, nel New Jersey, ed è atterrato a Dusseldorf stamattina. Palij, durante l'Olocausto, era guardiano nel campo di concentramento di Trawniki, nella Polonia orientale occupata. Uno dei lager più sanguinari, che contribuì in modo massiccio alla realizzazione dello sterminio degli ebrei e della 'soluzione finale' di Adolf Hitler. Costruito nel 1941, come campo di detenzione per internati civili e prigionieri di guerra sovietici, catturati nel corso delle prime fasi dell'Operazione Barbarossa, venne costruito per ordine delle SS di Lublino e fungeva anche da campo di addestramento per la polizia ausiliaria delle SS, composta in larga parte da volontari ucraini, estoni e lettoni che presero da qui il nome informale di 'Trawnikimänner'. Addetti ai “lavori più sporchi” i Trawnikimänner si distinsero spesso per la loro brutalità. Nel 1943, in un solo giorno, nel campo di Trawniki vennero trucidati 6mila ebrei.

“Gli Stati Uniti non intendono tollerare chi ha favorito i crimini nazisti e altre violazioni dei diritti umani che non troveranno asilo sicuro sul suolo americano” ha fatto sapere Donald Trump, attraverso la Casa Bianca. L'invio in Germania, per l'ex aguzzino tedesco, è giunto dopo forti pressioni dei gruppi ebraici e del Congresso. Lo scorso settembre, 29 membri hanno sottoscritto una lettera con cui chiedevano al Dipartimento di Stato di procedere con l'espulsione, perché non gli fosse permesso di morire sul suolo americano, com'è già successo prima di lui a nove collaboratori dei nazisti, per i quali l'ordine di espulsione non è stato portato a compimento a causa dell'opposizione dei Paesi che avrebbero dovuto accoglierli. Esattamente com'è successo in passato per Palij. Gli Stati Uniti, infatti, a mandarlo via dal loro Paese ci avevano già provato. Il nazista di origine ucraina era emigrato nel 1949, nascondendo il suo passato. Lavorava come operaio e, nel 1957, aveva ottenuto la cittadinanza americana. Per oltre 50 anni ha vissuto con la moglie Maria, ora 86enne, nella loro casa nel Queens. Ma nell'agosto del 2003, 15 anni fa, la resa dei conti. Le autorità statunitensi scoprono chi è veramente e gli revocano la cittadinanza: deve andare via. In realtà lo cercavano da tempo, da quando avevano trovato il suo nome in una lista di nazisti e dopo la soffiata di un altro ex guardiano del lager. Palij ammise di aver lavorato nel lager nel 1943, ma negò il suo coinvolgimento nei crimini di guerra. Un giudice federale, però, dimostrò che l'uomo aveva oscurato il suo passato nazista, sostenendo con le autorità Usa di essere stato un contadino, durante la Seconda Guerra Mondiale. Lo stesso giudice ha valutato che l'uomo, in qualità di custode "aveva impedito ai prigionieri di scappare, quindi contribuito direttamente al loro massacro".

Nel 2004 viene ordinata la sua esuplsione, ma né la Germania, né la Polonia, né il suo Paese natale, l'Ucraina, lo vogliono accogliere. Così resta sul suolo americano, suscitando le proteste continue della comunità ebraica. Ora, l'epilogo della vicenda, anche se non è ancora chiaro cosa succederà all'ex aguzzino del campo di concentramento. Per ora, secondo la Faz on line, Palij sarebbe stato trasportato dall'aeroporto, in ambulanza, in una casa di cura per anziani, a Warendorf, nella zona di MuensterNel 2015, un tribunale tedesco aveva aperto un'indagine preliminare a suo carico, successivamente chiusa per mancanza di prove – aveva sostenuto il sistema giudiziario - sul suo coinvolgimento nei crimini di guerra. Per ora non è chiaro se il dossier verrà riaperto. Eppure, nel 2016, Palij era al decimo posto nell'elenco dei criminali nazisti stilato dal Centro Wiesenthal. "Accettando di accogliere Palij, il governo federale lancia un chiaro segnale della responsabilità morale della Germania" ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri tedesco. "Un obbligo che scaturisce dalla nostra storia e comprende l'accettazione del passato, un dibattito onesto sui crimini del regime del terrore nazista e la responsabilità nei confronti delle vittime del nazionalsocialismo, così come dei partner internazionali" ha detto il ministro degli Esteri Heiko Maas. L'ultimo criminale nazista accolto dalla Germania, proveniente dagli Stati Uniti, era stato John Demjanjuk, altra ex guardia di un lager, nel 2009. Due anni dopo, fu condannato come complice di oltre 28.000 uccisioni; dieci mesi dopo, morì a 91 anni, mentre era in attesa dell'appello.