Greta Thunberg: "Sono pronta a passare il megafono ad altri". E attacca la Cop27

Il monito dell'attivista in concomitanza con la conferenza sul clima. "Non ci andrò, è un forum per il greenwashing"

Sharm el-Sheikh, 7 novembre 2022 - Greta Thunberg è "pronta a passare il megafono". Quattro anni dopo il primo 'Sciopero scolastico per il clima', che poi è diventato un fenomeno globale, la giovanissima attivista svedese lancia un appello ad ascoltare le testimonianze di coloro che soffrono ogni giorno a causa della crisi climatica. Le sue affermazioni arrivano in concomitanza con l'apertura della Cop27, a cui però non parteciperà: ha definito il vertice "un forum per il greenwashing".

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Greta Thunberg a una manifestazione di Fridays for Future, 25 marzo 2022 (Epa)
Greta Thunberg a una manifestazione di Fridays for Future, 25 marzo 2022 (Epa)

"Dovremmo ascoltare le storie e le esperienze delle persone più colpite dalla crisi climatica. È ora di consegnare il megafono a coloro che hanno davvero storie da raccontare", ha detto Thunberg all'agenzia di stampa svedese TT. Dopo aver esortato ad "ascoltare la scienza", l'attivista ha affermato che il mondo ora ha bisogno di "nuove prospettive". Ha sottolineato che la crisi climatica sta già avendo conseguenze devastanti sulla vita delle persone e "quindi diventa ancora più ipocrita quando le persone in Svezia, ad esempio, dicono che abbiamo tempo per adattarci e non dobbiamo temere ciò che accadrà in futuro".

L'attivista, candidata per il Nobel per la Pace, aveva già annunciato che non avrebbe partecipato alla Cop27, iniziata oggi a Sharm el-Sheikh. "La Cop27 è sponsorizzata da Coca-Cola, il primo inquinatore mondiale per la plastica, che produce 120 miliardi di bottiglie usa e getta ogni anno" si legge sul profilo Twitter di Thunberg, che cita l'influencer britannico James Melville. In un'intervista con la Bbc di alcuni giorni fa, Greta ha detto che le conferenze dell'Onu sul clima sono "strutturate in modo da permettere e anche incoraggiare i Paesi e i leader mondiali a sfruttare le falle negli schemi per avvantaggiarsi". "Annunciano interventi piccoli, simbolici e molto distanti nel tempo e poi spesso non li rispettano", ha spiegato. "Alcune delle cose che i leader mondiali e i capi di stato dicono quando il microfono è spento sono difficili da credere quando le racconti", ha aggiunto, e poi ha ricordato alcune frasi: "Come, 'Se avessi saputo su cosa eravamo d'accordo quando abbiamo firmato l'accordo di Parigi, non l'avrei mai firmato', o 'Voi ragazzi siete più informati in questo campo di me'".