Mercoledì 24 Aprile 2024

Giornalista fatta a pezzi: ergastolo all'uomo del sottomarino

La Corte di Copenaghen: un assalto bestiale, l'ha stuprata e uccisa. Lui nega: morì per un malore

La giornalista uccisa Kim Wall (Ansa)

La giornalista uccisa Kim Wall (Ansa)

Copenaghen, 26 aprile 2018 - Ergastolo all’inventore danese Peter Madsen colpevole di aver stuprato e ucciso la giornalista Kim Wall, e di averne poi massacrato il cadavere, sezionandolo in numerosi pezzi che ha infine gettato in mare. "Stiamo parlando di un cinico assalto sessuale, premeditato, e di un brutale assassinio di una donna che per il suo lavoro giornalistico aveva accettato un’offerta di una uscita in mare sul sottomarino dell’imputato", ha spiegato uno dei giudici della Corte di Copenaghen che ha pronunciato il verdetto.

La verità processuale presenta però ancora diversi lati oscuri, soprattutto a causa delle numerose versioni e ritrattazioni formulate dall’imputato durante tutto il corso dell’istruttoria. Ad esempio, ancora non si sa con certezza come la vittima sia stata uccisa. Di certo si sa che Kim Wall, che aveva 30 anni, fu vista viva l’ultima volta la mattina dell’11 agosto scorso assieme al ricco e quanto meno eccentrico inventore Peter Madsen, che aveva deciso di concederle un’intervista a bordo del sommergibile di sua invenzione e costruzione, battezzato, senza troppa fantasia ‘Nautilus’. Di fantasia, tuttavia, per quanto malata, Madsen, che ha 47 anni, deve averne.

Agli inquirenti ha prima detto di aver sbarcato la vittima mentre era viva. Poi ha affermato che Well era morta accidentalmente, cadendo e sbattendo la testa. Poi che era morta asfissiata, a causa di un guasto a bordo. Quando la polizia ha cominciato a trovare i pezzi del corpo della vittima, con gli organi sessuali brutalmente trafitti da innumerevoli coltellate, rinchiusi in sacchetti di plastica, Madsen ha infine anche ammesso di avere fatto a pezzi il cadavere, ma ha sempre negato di averla uccisa. Al processo, il pm ha sostenuto che ci sono sospetti che l’imputato abbia "tendenze psicopatiche" e ha presentato una collezione trovata in suo possesso che comprende oltre 100 filmati, vignette e testi in cui vengono descritte donne assassinate o torturate.