Giovedì 25 Aprile 2024

Giornalista slovacco ucciso, rilasciati i 7 italiani fermati

"Scaduti i termini per la convalida". E la polizia: per l'omicidio di Jan Kuciak e della fidanzata seguiamo una nuova pista

Preghiere per il giornalista Jan Kuciak e la fidanzata Martina Kusnirova (Ansa)

Preghiere per il giornalista Jan Kuciak e la fidanzata Martina Kusnirova (Ansa)

Bratislava, 3 marzo 2018 - La polizia slovacca ha rilasciato tutti e sette gli italiani arrestati in connessione con l'omicidio del giornalista Jan Kuciak e della sua fidanzata. "Entro i termini di legge, sono scaduti i termini di 48 ore per la convalida dei fermi e i fermati sono stati rilasciati", si legge in una nota diffusa dall'emittente TVNoviny.Sk.

Il responsabile della polizia slovacca, Tibor Gaspar, ha reso noto che, in connessione al duplice omicidio, la polizia sta lavorando su una nuova pista investigativa. Nel contempo, ha respinto di aver ricevuto in passato dall'Italia informazioni sull'attività della 'ndrangheta nell'est della Slovacchia, come invece ha sostenuto il procuratore facente funzioni di Reggio Calabria Gaetano Paci. "Non è vero che la polizia slovacca non ha reagito agli avvertimenti da parte dei Pm italiani. Non capisco perchè si diffondono informazioni ingannevoli", ha dichiarato Gaspar. Anche la procura generale slovacca sostiene di non aver ricevuto alcun avvertimento. "A febbraio 2014 abbiamo chiesto - per scritto e con urgenza - informazioni alla polizia italiana. L'investigatore ha perfino due volte sollecitato la risposta, ma l'abbiamo ricevuta solo a ottobre 2015", ha aggiunto Gaspar.

Il capo della polizia non ha fornito particolari riguardo le indagini sulla morte di Kuciak e sul rilascio dei sette italiani arrestati, neanche sulla nuova pista che la polizia sta esaminando. Dei sette arrestati uno era stato portato in ospedale per dolori al petto e poi dimesso. Le persone fermate giovedì erano Antonino Vadalà, imprenditore al centro del reportage del giovanissimo giornalista, Bruno Vadalà e Sebastiano Vadalà. E ancora: Diego Rodà, Antonio Rodà, Pietro Catroppa (54 anni) e Pietro Catroppa (26 anni). Il loro arresto era stato effettuato in connessione con l'uccisione del giornalista che, nel suo ultimo articolo descriveva le attività di persone vicine alla 'ndrangheta calabrese e i loro affari con i fondi europei in Slovacchia.