Siria, la tregua in Ghouta non regge. "Nuovi bombardamenti"

L'Osservatorio siriano per i diritti umani denuncia la ripresa dei combattimenti tra forze filo-Assad e ribelli. Appello del Papa: "Tutto questo è inumano"

Bombardamenti nel Goutha siriano (Afp)

Bombardamenti nel Goutha siriano (Afp)

Roma, 25 febbraio 2018 - Solo poche ore. Tanto è durata la tregua umanitaria approvata dal Consiglio di sicurezza dell'Onu per Ghouta in Siria. A denunciare la ripresa dei bombardamenti del regime di Assad sulla roccaforte dei ribelli è l'Osservatorio siriano per i diritti umani, spiegando che nei combattimenti sono stati uccisi 13 uomini delle forze filo-Assad e sei combattenti del gruppo islamista Jaich al-Islam, uno dei più importanti attivi nell'area. Non si segnalano tuttavia nuove vittime civili nella regione a sud di Damasco dove - sempre secondo l'organizzazione - finora sono morte oltre 500 persone (di cui 120 bambini). 

Intanto il Papa ha lanciato oggi un appello al termine dell'Angelus in Piazza San Pietro. "In questi giorni il mio pensiero è spesso rivolto all`amata e martoriata Siria, dove la guerra è riesplosa, specialmente nel Ghouta orientale. Questo mese di febbraio è stato uno dei più violenti in sette anni di conflitto: centinaia, migliaia di vittime civili, bambini, donne, anziani; sono stati colpiti gli ospedali; la gente non può procurarsi da mangiare. Tutto questo è disumano", ha detto Francesco. 

"Non si può combattere il male con altro male. Pertanto rivolgo il mio appello accorato perché cessi subito la violenza, sia dato accesso agli aiuti umanitari - cibo e medicine - e siano evacuati i feriti e i malati. Preghiamo Dio che questo avvenga senza indugio", ha aggiunto il pontefice.