Germania, stop alle ultime tre centrali nucleari. Ma la decisione divide società e politica

Prima della mezzanotte verranno fermate le centrali di di Isar 2 in Baviera, di Emsland nella Bassa Sassonia, e di Neckarwestheim 2, nel Baden-Wuerttemberg

GERMANY NUCLEAR POWER
GERMANY NUCLEAR POWER

Berlino, 15 aprile 2023 - Dopo 62 anni dall'entrata in servizio la Germania chiude il capitolo centrali nucleari spegnendo oggi le ultime tre. Un evento festeggiato di piazza, ma che ha anche suscitato forti dubbi e proteste, visto il momento storico e la guerra che ha portato la crisi energetica. Una scelta del governo ‘Semaforo’ però ancora isolata in Europa.

Alla Porta di Brandeburgo è spuntato un enorme dinosauro gonfiabile trafitto dalla spada inferta dal simbolo rosso del movimento antinucleare. Per festeggiare veramente bisognerà aspettare le 23.45, il minuto in cui si spegnerà la centrale di Isar 2 in Baviera. Poi intorno alla stessa ora stop anche a quelle di Emsland nella Bassa Sassonia, e di Neckarwestheim 2, nel Baden-Wuerttemberg.

Il segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, Maurizio Acerbo, ha accolto con favore la decisione, sottolineando che "per una volta la Germania ci imita. Finalmente un altro grande paese industrializzato, anzi la locomotiva d'Europa, si unisce all'Italia che grazie ai referendum è stato il primo paese industrializzato a dire stop alle centrali. Per una volta sono loro che ci imitano".

Ma in Germania c'è anche chi protesta per la scelta dell'exit dall'energia atomica strategicamente sbagliata e perfino anti-ecologica. Favorevole Greenpeace che però chiede alla politica di concentrarsi adesso sullo smaltimento delle scorie accumulate per decenni. Fortemente contraria l'associazione Nuklearia: l'energia atomica resta a loro avviso "la strada migliore per mantenere il nostro benessere e proteggere il clima".

Divisioni che si ritrovano anche in politica, con i verdi di Robert Habeck trionfanti, e i liberali apertamente contrari. Il vice del partito Wolfgang Kubicki lo ritiene "un errore drammatico con dolorose conseguenze ecologiche". I conservatori di Friedrich Merz (Cdu) parlano di "una giornata nera per il Paese".