Germania, sì alla settimana da 28 ore. Accordo storico per gli operai

Intesa pilota nella regione del Baden-Wurttemberg che fa da apripista in Europa. Concesso anche un aumento salariale del 4,3%. Si potrà chiedere l'orario ridotto fino a un periodo di 24 mesi

Metalmeccanici in sciopero in Germania (Ansa)

Metalmeccanici in sciopero in Germania (Ansa)

Berlino, 6 febbraio 2018 - Svolta storica in Germania per gli operai del settore metalmeccanico. Nel Baden-Wurttemberg (la regione che ospita gli impianti di Porsche e e Daimler), i sindacati hanno firmato un'accordo con le imprese che introduce la settimana di lavoro di 28 ore su base volontaria. L'intesa pilota, apripista in Europa, interessa 900 dipendenti, ma potrebbe essere estesa - questo l'obiettivo delle forze sindacali - ai 3,9 milioni di operai di tutto il Paese. 

LE CONDIZIONI - Cosa prevede la bozza di accordo? Gli addetti del settore assunti a tempo indeterminato potranno ridurre, su base volontaria, la loro settimana lavorativa da 35 a 28 ore per un periodo limitato di 6 a 24 mesi - per motivi di salute, per accudire i figli o parenti malati, o semplicemente adducendo come causa il lavoro usurante - al termine del quale faranno ritorno al full time a condizioni invariate. Ai metalmeccanici viene anche accordato un aumento salariale del 4,3% (a fronte del 6% richiesto). Viene bocciata però la domanda di mantenere intatto lo stipendio a fronte del taglio delle ore, in caso di settimana corta.

Come contropartita, gli industriali hanno ottenuto la possibilità di allungare la settimana lavorativa da 35 a 40 ore per quei dipendenti che saranno disposti a farlo. Un compromesso ragionevole. secondo entrambe le parti. "Tollerabile anche se doloroso", lo ha definito  Stefan Wolf, capo del Südwestmetall. Il leader dell'Ig Metall Jörg Hofmann ha definito l'intesa "la pietra miliare nel cammino verso un mondo del lavoro moderno e autodeterminato".  

Dopo diverse mobilitazioni, i sindacati avevano minacciato uno sciopero a tempo indeterminato se le loro richieste non fossero state soddisfatte. Una protesta estrema che non si verificava nel settore dal 2003. "Meno lavoro per me, più lavoro per tutti", è lo slogan dell’Ig Metall, il sindacato più forte al mondo con due milioni e 270mila iscritti.