Floyd, agente incriminato per omicidio volontario. Capo del Pentagono: "No all'esercito"

Accusati di complicità gli altri tre poliziotti coinvolti. La figlioletta: "Papà mi manca tantissimo". Proseguono gli scontri, spostate 1.600 truppe nell'area di Washington DC.

Una manifestazione di protesta per la morte di George Floyd (Ansa)

Una manifestazione di protesta per la morte di George Floyd (Ansa)

Washington, 3 giugno 2020 - Non più omicidio colposo ma volontario non premeditato. Il procuratore generale del Minnesota, Keith Ellison, ha aggravato il capo d'imputazione nei confronti del poliziotto Derek Chauvin, accusato della morte di George Floyd premendogli un ginocchio sul collo. E se ora l'agente rischia sino ad un massimo di 40 anni di carcere, gli altri tre colleghi che si trovavano con lui sono stati accusati di "aiuto e complicità" nel delitto (uno è stato anche arrestato). "Siamo profondamente gratificati dal fatto che il procuratore generale Ellison abbia preso un'azione decisa, arrestando e incriminando tutti gli agenti coinvolti", ha dichiarato l'avvocato della famiglia della vittima, che da giorni chiede giustizia.

Intanto il coprifuoco fortemente voluto dal presidente Trump è stato violato in molte città americane, da Washington a New York, dove migliaia di persone hanno continuato a manifestare anche dopo il tramonto dopo l'uccisione di George Floyd.

Il capo del Pentagono: "No all'uso dell'esercito"

Il Pentagono ha spostato 1.600 truppe nell'area di Washington DC per un eventuale sostegno alle attività delle autorità locali alle prese con le proteste, ma il suo capo, Mark Esper, ha detto di essere contrario a usare l'Insurection Act (la legge consente di impiegare l'esercito contro le rivolte interne) a cui Donald Trump ha minacciato di ricorrere per fermare le proteste. Esper ha anche definito l'uccisione di Floyd un "crimine orribile", sostenendo che gli agenti coinvolti dovrebbero essere "chiamati a rispondere per questo omicidio". "È una tragedia che abbiamo visto ripetersi troppe volte" ha detto, aggiungendo che "l razzismo è reale in America, dobbiamo fare del nostro meglio per riconoscerlo, per affrontarlo e sradicarlo".

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La figlia: papà mi manca molto

E oggi la Abc ha intervistato Gianna, la figlia di sei anni di George Floyd. "Voglio che la gente sappia che mi manca, giocava sempre con me", dice la bimba, che parla a fianco della madre Roxie Washington. Proprio quest'ultima confessa di non aver ancora trovato le parole giuste per spiegare alla bambina come suo padre è morto. "Non sa ancora cosa è successo. Le ho detto che suo padre è morto perché non poteva respirare", spiega la donna. Gianna, in una precedente intervista, ha detto di "voler fare il medico da grande, così posso aiutare gli altri".

Gli scontri: New York, Los Angeles, Portland

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A New York, in particolare a Manhattan, ci sono stati scontri tra la polizia e i manifestanti e alcune persone sono state arrestate. Ci sono stati episodi di saccheggio di alcuni negozi. Tensioni si sono registrate anche sul Manhattan Bridge, dove si era riunita una folla di dimostranti.   A Los Angeles, migliaia di persone si sono raccolte davanti alla residenza del sindaco, Eric Garcetti. Il portavoce della polizia, Tony Im, ha reso noto che sono state arrestate centinaia di persone, in gran parte per aver violato il coprifuoco, a Hollywood, nel centro di Los Angeles, e nel quartiere di Hancock Park, dove si trova la residenza di Garcetti.  Circa diecimila persone hanno protestato pacificamente a Portland e in molti sono scesi in piazza anche dopo l'inizio del coprifuoco a Washington D.C.

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Adele: è un'onda d'urto

E continuano gli appelli contro il razzismo da parte di personalità dello spettacolo, della musica e dello sport. Oggi è il turno di Adele, che sui social media ha invitato i propri fan ad "ascoltare, chiedere e imparare" mettendoli in guardia da un razzismo ancora "vivo e vegeto". Un gran numero di star ha espresso indignazione per la morte di Floyd, con l'industria musicale impegnata ieri in un blackout mediatico per mostrare solidarietà a Black Lives Matter. Su Instagram, Adele ha scritto: "L'omicidio di George Floyd ha scosso il mondo come un'onda d'urto, ma ce ne sono innumerevoli altri che non lo hanno fatto". E ancora: "È importante non essere scoraggiati o sentirsi manipolati in un momento come questo. Il problema è il razzismo sistematico, la violenza della polizia e la disuguaglianza. E questo non riguarda solo l'America! Il razzismo è vivo e vegeto ovunque". Ha poi concluso il messaggio esprimendo la sua vicinanza agli ideali di movimenti quali Black Lives Matter: "Sono sinceramente solidale con la lotta per la libertà, l'indipendenza e la giustizia".

L'appello di Melania Trump

La First Lady ha fatto appello a tutti i cittadini: rispettate il coprifuoco e a rimanete in casa per evitare che si ripetano gli episodi di violenza degli ultimi giorni. "Mentre la notte si avvicina - ha twittato - invito tutti i cittadini ad obbedire al coprifuoco, a liberare le strade e a restare in casa per trascorrere del tempo con i propri cari. Tutte le città, le comunità e i cittadini meritano di essere protetti". 

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L'esercito: aumenteranno i contagi da Covid

Intanto il capo medico dell'esercito americano, Jerome Adams, ha avvertito il Paese di aspettarsi nuovi focolai di coronavirus derivanti dalle proteste per la morte di George Floyd che hanno visto riunirsi migliaia di persone senza rispetto delle distanziamento fisico. "Rimango preoccupato per le conseguenze sulla salute pubblica sia del razzismo individuale che istituzionale (e) delle persone che protestano in modo dannoso per loro e per le loro comunità - ha dichiarato Adams - In base al modo in cui la malattia si diffonde, ci sono tutte le ragioni per attendersi nuovi focolai e vedere altri alimentati", ha aggiunto.