Giovedì 19 Giugno 2025
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Esteri

Il generale degli Alpini: “L’Ucraina può resistere mentre l’Europa si arma lentamente”

Giorgio Battisti (Comitato atlantico): “Mosca ha convertito le aziende per un’economia di guerra. Il problema è che l’industria occidentale produce con la logica del tempo di pace

Il generale degli Alpini: “L’Ucraina può resistere mentre l’Europa si arma lentamente”

Roma, 3 giugno 2025 – Forse non cambierà nell’immediato le sorti della guerra e delle trattative di pace avviate in Turchia, ma l’operazione Tela di Ragno degli ucraini in territorio russo con la distruzione o il danneggiamento di 41 bombardieri in 4 basi serve quantomeno a dimostrare che la reattività di Kiev è vitale. Ne è convinto il generale degli alpini Giorgio Battisti, analista, già primo comandante italiano delle forze dell’Alleanza in Afghanistan, ora responsabile militare del Comitato atlantico.

BATTISTI
Il generale degli alpini Giorgio Battisti, analista, già primo comandante italiano delle forze dell’Alleanza in Afghanistan,ora responsabile militare del Comitato atlantico.

È una mossa inopportuna con le trattative in corso?

“Lo considero un atto legittimo di difesa, c’è una guerra in corso, è inevitabile che mentre si tratta proseguano le operazioni belliche. I russi, del resto, bombardano in Ucraina anche obiettivi civili. Certo, è una operazione senza precedenti che qualcuno ha definito la Pearl Harbour russa, ricordando l’attacco giapponese alla base Usa nel 1941. E serve per tenere alto il morale”.

La resistenza ucraina è solida?

“È in grado di mantenere un assetto di difesa accettabile, contando anche su complicità all’interno del territorio russo. Del resto si tratta di due popoli che parlano la stessa lingua e sono da sempre mescolati”.

Possibile che abbia concorso in questa, come in altre operazioni, l’intelligence britannica?

“È quasi certo. Si tratta di dinamiche complesse preparate con molti mesi di anticipo e con il concorso di più elementi. Anche il Washington post, citando fonti della Difesa Usa, ha scritto tempo fa che fuori dai confini ucraini è operativo un Common operation picture, cioè una struttura capace di fornire un quadro globale del campo di battaglia per adottare strategie e decisioni comuni. Ne farebbero parte elementi americani, britannici e ucraini”.

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Si ipotizza che i camion camuffati con a bordo i droni assassini siano entrati dal Kazakistan.

“È possibile perché i rapporti tra Kazakistan, altri Paesi ex Urss dell’area asiatica, e la Russia si sono deteriorati. Già in passato elementi islamisti sono penetrati in territorio di Mosca per compiere attentati”.

La capacità militare ucraina è in grado di resistere ancora?

“Al di là di imprese spettacolari come quella recente può resistere per diversi mesi anche se i russi avanzano, pur con fatica, nel Donbass e a costi umani altissimi. Gli ucraini hanno però forte capacità tattica. Il nodo sono le risorse umane”.

Cioè gli arruolamenti?

“È sempre più difficile rimpiazzare le perdite sul campo. L’età è stata portata a 25 anni, ma gli Usa premono perché si abbassi a 18. Il vertice dell’esercito intanto ha ridotto di molto i termini psicofisici per l’esonero, poi c’è da arginare il rischio della corruzione per schivare la divisa. E dall’inizio della guerra 500mila uomini sono riusciti ad uscire dai confini per evitare il fronte”.

Le risorse degli armamenti scarseggiano?

“Per ora Kiev è in grado di resistere. Gli americani hanno rallentato le forniture ma altre nazioni, come Svezia, Paesi baltici, Bran Bretagna e Germania stanno facendo sforzi enormi per mantenere alto il livello di dotazioni”.

I Paesi europei dovranno produrre più armi?

“Molti lo fanno già. Il nodo è che l’industria occidentale produce con la logica del tempo di pace, mentre Mosca ha convertito le proprie aziende verso una produzione da tempo di guerra, più rapida e massiccia”.

Di cosa ha immediata necessità la difesa ucraina?

“Di migliori dotazioni per la difesa antiaerea su missili e droni, la cui tecnologia è più sofisticata. I russi ora lanciano droni da 3mila metri. Kiev comunque dispone di sistemi di deterrenza in parte, tra l’altro, prodotti vicino a Pomezia. Sono le dotazioni Skynex, della Rheinmetal Air defence con sede a Zurigo”.