Roma, 5 giugno 2025 - I corpi di due ostaggi israeliani sono stati recuperati nella notte nella Striscia di Gaza con un'operazione speciale dello Shin bet e dell'Idf nella zona di Khan Yunis. Gadi Haggai, 73 anni musicista, e Judih Weinstein, 70 insegnante d'inglese, nel kibbutws di Nir Oz, furono assassinati il 7 ottobre 2023, ha ricordato Haarets. Quel giorno Judy riuscì a telefonare a un membro del kibbutz e a chiedere aiuto, dicendo di essere stata colpita al braccio e al volto, e che Gadi era stato colpito alla testa. La coppia lascia quattro figli e nipoti. Il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, in un comunicato ha ringraziato i servizi e l'esercito per l'operazione, ricordando: "Non ci fermeremo né resteremo in silenzio finché non riporteremo a casa tutti i nostri ostaggi, sia i vivi che i caduti", riporta Ynet.
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Delle immagini satellitari e video pubblicati online nelle ultime settimane mostrano che la milizia palestinese guidata da Yasser Abu Shabab ha ampliato la propria presenza nel sud della Striscia di Gaza, operando all'interno di un'area sotto il diretto controllo delle Forze di difesa israeliane (Idf), scrive Haaretz, ricordando che Yasser Abu Shabab, abitante di Rafah di famiglia beduina, è noto per attività criminali e per aver saccheggiato, alla fine dello scorso anno, gli aiuti umanitari.
L'Idf ha confermato di aver effettuato un attacco aereo contro l'ospedale Al Ahli Al Mamadani di Gaza City. L'attacco ha preso di mira un centro di comando della Jihad Islamica palestinese nel cortile del centro medico. Secondo il ministero della Sanità di Gaza l'attacco ha colpito un complesso adibito a sala stampa e ucciso tre persone. I media indicano come vittima Ismail Badr, cameraman del canale Palestine Today, affiliato alla Jihad Islamica. Mentre un secondo giornalista, Suleiman Hajaj, è stato uccisoieri e secondo al Jazeera ucciso anche un terzo operatore dei media.
L'ex ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman ha inoltre affermato alla tv Kan che Israele sta armando una banda criminale legata all'Isis, per combattere Hamas, ma senza il permesso del Gabinetto di guerra e su iniziativa del premier. Sarebbero, secondo i media israeliani, il clan Abu Shabab. Quersta milizia è stata vista in azione negli ultimi giorni in una zona vicino al valico di Kerem Shalom, sotto il controllo militare israeliano.
Riconoscere lo Stato palestinese è un "dovere morale", ha affermato il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva nel suo arrivo in Francia.
Le autorità israeliane hanno fatto sapere che sono pronte ad arrestare l'equipaggio della Madleen, la nave della Freedom Flotilla Coalition (Ffc), se raggiungerà le coste di Gaza. L'imbarcazione salpata domenica dalla Sicilia a bordo conta su volontari di diverse nazionalità, tra cui l'attivista per l'ambiente Greta Thunberg.
L'ex ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman ha accusato il premier Benjamin Netanyahu di aver autorizzato l'invio di armi a una milizia a Gaza anti-Hamas e l'ufficio del capo di governo non ha smentito. Si tratterebbe del clan Abu Shabab, una banda armata di cui si è registrata attività negli ultimi giorni in un'area vicino al valico di Kerem Shalom, sotto il controllo militare israeliano.
Anche la Cina ha duramente criticato gli Stati Uniti per aver posto il veto alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco immediato a Gaza e la rimozione delle restrizioni agli aiuti umanitari. Fu Cong, ambasciatore cinese all'Onu, ha definito "profondamente deludente" l'esito del voto e ha accusato Washington di "abusare ancora una volta del proprio potere di veto e di aver spento ogni barlume di speranza per la popolazione a Gaza".
Hamas ha definito "vergognoso il veto" degli Stati Uniti a una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu che chiedeva un cessate il fuoco immediato e permanente nella Striscia di Gaza. L'organizzazione palestinese ritiene si tratti dell'ultimo segnale del suo "pieno allineamento con la macchina di morte israeliana" e del suo "diretto sostegno politico ai crimini di guerra commessi contro i civili palestinesi". E', secondo hamas, una "legittimizzazione del genocidio, un'approvazione dell'aggressione e una giustificazione della carestia, della distruzione e dei massacri", ha scritto il movimento islamista su Telegram.
E' iniziato uno sciopero degli autisti che trasportano aiuti umanitari nella Striscia di Gaza dopo gli attacchi armati contro i convogli costati la vita ad alcuni autotrasportatori ieri. L'Associazione dei Trasporti Privati ha denunciato che uomini armati hanno sparato e ucciso diversi autisti nella zona di Deir al-Balah, mentre altri sono rimasti feriti e rapiti. Secondo il Times of Israel non è chiaro quale sarà l'effetto sulle consegne di aiuti all'interno della Striscia, dove centinaia di camion carichi di cibo, medicine e altri aiuti sono in attesa di essere trasportati dal valico di Kerem Shalom ai magazzini gestiti dalle Nazioni Unite e da gruppi umanitari in tutta Gaza.
L'agenzia di stampa palestinese "Shahab" ha dato la notizia di sei persone uccise in un raid israeliano contro una tenda ad al-Mawasi, a ovest di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale. Mentre l'agenzia di protezione civile di Gaza ha riferito all'Afp che nella Striscia di Gaza si contano almeno 10 morti consiferando anche gli attacchi israeliani a case a Gaza City e nella città centrale di Deir el-Balah.
Confermato che sono i corpi di Gadi Haggai, 73 anni musicista, e Judih Weinstein, 70 insegnante d'inglese. Gli esami forensi condotti dalle forze armate israeliane hanno confermato che i corpi recuperati a Khan Yunis sono degli ostaggi israelo-americani uccisi il 7 ottobre 2023. "A seguito di una procedura di identificazione condotta dall'Istituto nazionale di medicina legale, dalla polizia israeliana e dalla task force ostaggi, la famiglia e la comunità di Nir Oz sono state informate", ha dichiarato l'esercito.

Nella notte gli Stati Uniti hanno posto il veto alla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva un "cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente" tra Israele e Hamas. La risoluzione chiedeva anche il rilascio di tutti gli ostaggi e l'accesso senza restrizioni agli aiuti umanitari all'interno dell'enclave palestinese. Come previston l'ambasciatrice statunitense ad interim presso le Nazioni Unite, Dorothy Shea, ha dichiarato che la risoluzione proposta "minerebbe gli sforzi diplomatici per raggiungere un cessate il fuoco che rispecchi la realtà sul campo e darebbe coraggio ad Hamas".
Ancora problemi per la distribuzione di aiuti umanitari nella Striscia, la Gaza Humanitarian Foundation ha annunciato che i suoi siti di distribuzione resteranno chiudi questa mattina, "a causa di lavori di manutenzione e riparazione", si legge su 'Times of Israel'. L'ente, già al centro di polemiche perché sostenuto da Israele e da aziende private di sicurezza e logistica statunitensi, che guida la distribuzione degli aiuti nella Striscia di Gaza, ha fatto sapere le operazioni riprenderanno in giornata, ma non ha specificato quando.