Roma, 16 novembre 2023 - Peggio di un assedio medievale, a Gaza manca ormai tutto, dall'acqua al gasolio, e di conseguenza l'energia e ora di conseguenza anche i servizi di telecomunicazione. Paltel e Jawwal, le principali società di telecomunicazioni di Gaza, hanno denunciato in un comunicato l'emergenza, che comporterebbe anche minor informazioni su quanto accade nelle zone di guerra.
Ma le comunicazioni sono il male minore, se si pensa che hanno dovuto chiudere perché "non c'è né acqua né cibo né per i pazienti né per il personale" almeno 26 ospedali di Gaza e altri nove sono solo parzialmente operativi, ha dichiarato il ministero della Sanità palestinese da Ramallah.
Grave anche la mancanza di carburante, carenza che dall'11 novembre avrebbe provocato la morte già di 40 pazienti, tra cui tre bambini prematuri, all'ospedale Al-Shifa. Anche le Nazioni Unite denunciano la situazione nell'enclave palestinese "sull'orlo del collasso", sottolineando che i civili sono a rischio oltre che per i bombardamenti, anche per la carenza di acqua potabile a causa della mancanza di rifornimenti di carburante. Philippe Lazzarini, capo dell'Unrwa: "Avere carburante solo per i camion non salverà altre vite, perché entro la fine della giornata, circa il 70% della popolazione di Gaza non avrà accesso all'acqua potabile".