Giovedì 18 Aprile 2024

Gaza, attentato contro il premier palestinese. Abu Mazen accusa Hamas

Il leader palestinese Rami Hamdallah è illeso. Abu Mazen: "attacco vile"

Attentato al premier palestinese a Gaza (Lapresse)

Attentato al premier palestinese a Gaza (Lapresse)

Gaza, 13 marzo 2018 - Attentato questa mattina nella Striscia di Gaza contro il convoglio su cui viaggiavano il premier palestinese Rami Hamdallah e il capo dell'intelligence Majed Freij. L'esplosione di un ordigno posizionato al lato della strada ha travolto le vetture verso le quali sono poi stati rivolti diversi colpi d'arma da fuoco. Secondo quanto riportano le agenzie di stampa palestinesi il premier è illeso ma nell'esplosione sarebbero rimaste ferite cinque persone. Lo scoppio è avvenuto passato il valico di Beit Hanoun, poco dopo l'ingresso del convoglio nel territorio di Hamas, il movimento ai ferri corti con l'Autorità nazionale palestinese (Anp) presieduta da Abu Mazen.

La visita di Hamdallah nella Striscia era stata programmata con cinque mesi di anticipo, ma il premier è stato costretto a rientrare dopo essersi recato all'impianto di desalinizzazione che ha inaugurato come parte del processo di riconciliazione tra Hamas e il partito di governo Fatah. "C'è un grande complotto contro noi tutti. Ciò che è accaduto oggi rafforza la nostra determinazione a ottenere la riconciliazione, tornerò nella Striscia di Gaza", ha detto il premier ai microfoni dei media locali.

Poco dopo l'attentato, il presidente palestinese Abu Mazen, tramite una nota ufficiale ha condannato l'accaduto tramite una nota ufficiale, definendolo "un gesto vile" e puntando il dito contro Hamas, anche se non è ancora arrivata alcuna rivendicazione ufficiale. Mentre la polizia di Hamas ha affermato di aver arrestato due potenziali sospetti, su Twitter le autorità del movimento islamico hanno fatto sapere che "Hamas condanna l'attacco criminale al primo ministro palestinese Rami Hamdallah, ritenendolo un tentativo concepito per destabilizzare la sicurezza a Gaza e per far fallire gli sforzi per una riconciliazione nazionale".