Caos gas, Ucraina: a rischio un terzo del flusso verso l'Europa. Il blocco a Gazprom

I volumi attraverso l'ingresso di Sokhranivka sono scesi a zero e quelli attraverso Sudzha dovrebbero aumentare, ma non abbastanza da compensare il calo. Lavrov: "Risorse energetiche? Venderemo ad altri e l'Occidente pagherà molto di più"

Gas, un punto di interconnessione (Ansa)

Gas, un punto di interconnessione (Ansa)

Roma, 11 maggio 2022 - Si aprono ulteriori incognite sulle forniture del gas all'Europa. "L'Ucraina non è più responsabile del trasporto del gas russo attraverso i territori ucraini sotto occupazione militare russa: si tratta di un terzo del volume totale del transito di gas verso l'Europa", fa sapere Naftogaz, la compagnia ucraina che gestisce i gasdotti d'interconnessione tra la Russia e l'Europa. Naftogaz ha inviato una lettera a Gazprom nella quale ha informato delle circostanze di "forza maggiore che rendono impossibile continuare il trasporto di gas attraverso il valico di Sokhranivka e la stazione di compressione Novopskov, che si trovano nel territorio occupato dai militari russi".

A Gazprom è stato offerto di trasferire i relativi volumi di transito al punto di interconnessione di Sudzha, che si trova nel territorio controllato dall'Ucraina. "Il trasferimento del flusso non richiede alcun costo aggiuntivo da parte russa e non vi sono ostacoli tecnici per tale operazione. In questo modo la Russia sarebbe in grado di mantenere il transito attraverso l'Ucraina e di adempiere ai propri obblighi nei confronti dei partner europei", sottolinea il comunicato.

Si registra però già un calo dei flussi in transito in Ucraina. Secondo l'operatore ucraino di gasdotti Gtsou, i volumi attraverso l'ingresso di Sokhranivka sono scesi a zero e quelli attraverso Sudzha dovrebbero aumentare, ma non abbastanza da compensare il calo.

Comunque il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha assicurato che la Russia rimane impegnata nell'adempimento degli accordi per le forniture del suo gas, commentando la decisione ucraina. "La Russia ha sempre adempiuto in modo affidabile e intende continuare ad adempiere ai propri obblighi contrattuali, si è impegnata a rispettare gli obblighi contrattuali", ha dichiarato Peskov, come riporta Ria Novosti. "La parte ucraina ha annunciato alcune condizioni di forza maggiore" per motivare la decisione, ha spiegato il portavoce, "abbiamo già sentito da Gazprom che nessuna notifica e spiegazione sulla causa di forza maggiore è stata fornita".

Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, in conferenza stampa dall'Oman dove è in visita ufficiale, guardano al futuro, fa sapere che "la Russia ha a chi vendere le sue risorse energetiche e l'Occidente pagherà molto di più" per il suo approvvigionamento.