Domenica 15 Giugno 2025
MARTA OTTAVIANI
Esteri

Fuoco incrociato sul dialogo

Kiev attacca: droni fino in Siberia. Distrutti 40 bombardieri russi. .

Un treno merci deraglia dopo il crollo di un ponte ferroviario nella regione russa di Kursk. È uno dei sabotaggi messi in atto ieri dall’Ucraina

Un treno merci deraglia dopo il crollo di un ponte ferroviario nella regione russa di Kursk. È uno dei sabotaggi messi in atto ieri dall’Ucraina

Oggi a Istanbul si torna al tavolo per cercare di porre fine a un conflitto, ma fra Russia e Ucraina si è ben lontani da un cessate il fuoco. Anzi, tra piogge di fuoco e attacchi chirurgici, sembra al contrario che le parti siano sul punto di alzare il livello dello scontro. E c’è il serio rischio che il maxi attacco di ieri renda i lavori ancora più in salita. E di sicuro non in un clima di cordialità.

DOMENICA DI FUOCOCerto non si può dire che la vigilia del vertice sia stata una domenica tranquilla. L’Ucraina, nella notte fra sabato e domenica, ha lanciato l’operazione “Ragnatela”, un colossale attacco con l’impiego di droni che è arrivato a colpire a 6.000 chilometri di distanza dalla linea del fronte. Quattro gli aeroporti presi di mira in un’operazione preparata nell’ultimo anno e mezzo e della quale erano informati anche gli Stati Uniti. Fra questi c’è anche quello nella regione di Murmansk, nell’Artico, una delle zone più controllate del Paese, e la base militare di Belaya, nella regione di Irkutsk, a migliaia di chilometri dal fronte.

L’intelligence ucraina esulta, parlando di "operazione su larga scala" e di almeno 40 caccia bombardieri distrutti. Si tratta di modelli A-50, TU-95 e TU-22 M3, alcuni in grado di trasportare testate nucleari. Mosca conferma l’attacco ma, comprensibilmente, non la sua portata.

Oltre a questo, sono crollati due ponti al confine con l’Ucraina, precisamente nelle regioni di Bryansk e Kursk. Il crollo ha provocato incidenti ferroviari, con un bilancio di sette morti e decine di feriti. Le ferrovie russe, in un primo momento, hanno parlato di "interferenze illegali", cancellando però subito dopo il commento dai social. È altamente probabile che si sia trattato di un sabotaggio, anch’esso ordito da Kiev. Nelle stesse ore, Mosca ha risposto prendendo di mira le principali città ucraine con 472 droni, l’attacco più violento dall’inizio della guerra, anche se l’aeronautica militare ne ha intercettati 385.

TRATTATIVE IN SALITAIntanto, sul Bosforo, tutto è pronto per il secondo incontro fra le delegazioni russa e ucraina dopo il primo dello scorso 15 maggio. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, non nasconde il suo scetticismo, sottolineando che le questioni chiave "possono essere risolte solo dai leader".

C’è poi un problema di livello della delegazione. L’Ucraina sarà rappresentata dal ministro della Difesa, Rustem Umerov. La Russia, nonostante la presenza di addetti militari di Parigi, Berlino e Londra, non solo non ha ancora inviato il memorandum, ma ha mandato a Istanbul un team di rango inferiore rispetto a quello ucraino.

"Ho delineato i compiti a breve termine e definito le nostre posizioni in vista dell’incontro di Istanbul. Primo: un cessate il fuoco completo e incondizionato. Secondo: rilascio dei prigionieri. Terzo: ritorno dei bambini rapiti", ha dichiarato il presidente Zelensky, illustrando le linee guida del memorandum di Kiev.

Ma molti, oggi a quel tavolo, sanno che la Russia con ogni probabilità sta solo cercando di guadagnare tempo.