Francia, scontri durante protesta contro bacino idrico. Decine di feriti

Manifestazione non autorizzata a Sainte-Soline contro la costruzione dell'opera. Tra i dimostranti oltre mille black bloc. L'area trasformata in campo di battaglia

Parigi, 25 marzo 2023 - Violenti scontri al bacino idrico in costruzione a Sainte-Soline, nel dipartimento occidentale francese della Deux-Sèvres, dove migliaia di persone hanno preso parte a una manifestazione ecologista non autorizzata contro il progetto. Tra i dimostranti (8mila secondo la prefettura, 30mila secondo gli organizzatori) presenti anche fra i mille e i 1.500 casseur e black bloc, che hanno iniziato a lanciare oggetti contro la polizia, schierata con 3.000 agenti. La risposta con gas lacrimogeni non si è fatta attendere.

Secondo i dati diffusi dal ministero dell'Interno, il bilancio è di 31 feriti: 24 gendarmi, di cui uno grave trasportato in ospedale con l'elicottero, e sette manifestanti (anche tra loro uno è grave). I promotori dell'iniziativa però parlano di "almeno una cinquantina" di feriti tra i partecipanti al corteo. Inoltre almeno 3 veicoli della gendarmeria sono stati incendiati.

Scontri tra black bloc e polizia a a Sainte-Soline (Ansa)
Scontri tra black bloc e polizia a a Sainte-Soline (Ansa)

Gli scontri

Gli scontri sono esplosi quando il corteo è arrivato nei pressi del cantiere del bacino idrico ed è stato bloccato dal cordone della polizia. Secondo testimonianze dei gendarmi raccolte dalle troupe locali di BFM TV, i manifestanti hanno fatto uso di mortai per fuochi d'artificio dirigendoli contro le forze dell'ordine.

Il quotidiano Le Monde ha denunciato l'uso di idranti e granate stordenti da parte della polizia, che ha utilizzato anche quad per muoversi più agevolmente nel fango. Ma il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, ha sottolineato su Twitter "la violenza contro i nostri gendarmi da parte dell'estrema sinistra a Sainte-Soline: indicibile, insopportabile. Nessuno dovrebbe tollerare questo''. 

Gli agenti francesi sui quad a Sainte-Soline (Ansa)
Gli agenti francesi sui quad a Sainte-Soline (Ansa)

Il progetto della discordia

La costruzione del bacino idrico è portata avanti da una cooperativa di agricoltori e sostenuto dallo Stato, ma le associazioni ambientaliste (il collettivo 'Bassines non merci', il movimento 'Rivolte della Terra' e la Confederazione contadina) vedono nella realizzazione di quest'opera lo sfruttamento dell'acqua a fini privati di irrigazione intensiva e un palliativo al problema della siccità con l'illusione che basti un piccolo adattamento ai cambiamenti climatici. Le proteste contro questi progetti non è nuova. 

A Sainte-Soline come nella maggior parte degli altri territori interessati va avanti fin dal febbraio 2017, data di inizio dell'inchiesta pubblica relativa alla creazione di 19 bacini - numero che sarà poi rivisto al ribasso, scendendo a 16, per un totale di sei milioni di metri cubi - detti di "sostituzione" e dedicati all'irrigazione nel bacino del Sèvre Niortaise e del Mignon. Protesta tramutatasi in rabbia nello scorso ottobre, quando per la prima volta a Sainte-Soline si sono registrati scontri tra oppositori e polizia. All'epoca il ministro Darmanin parlò di un "raduno molto violento" - 61 gendarmi rimasero feriti, "22 dei quali in modo grave" - e denunciò l'"ecoterrorismo" di alcuni dei manifestanti.