Sabato 26 Aprile 2025
DANIEL PEYRONEL
Esteri

Perché la Francia pensa di riconoscere lo Stato di Palestina

La decisione di Macron legata a "una dinamica collettiva", per spingere gli Stati che non l’hanno ancora fatto a riconoscere Israele. Dietro le quinte di una promessa francese vecchia di quasi un secolo

Perché la Francia pensa di riconoscere lo Stato di Palestina

Parigi, 10 aprile 2025 – Emmanuel Macron ha dichiarato che la Francia potrebbe riconoscere lo Stato di Palestina in un futuro prossimo. Incalzato dalle domande del giornalista Mohamed Bouhafsi, a bordo dell’aereo presidenziale di ritorno dal viaggio in Egitto, il presidente francese  ha espresso il suo desiderio di “andare verso il riconoscimento della Palestina, non per compiacere qualcuno, ma perché è giusto”.

Più che una promessa, quella di Macron risuona come una speranza: quella di spingere, insieme all’Arabia Saudita a giugno in occasione di una conferenza internazionale delle Nazioni Unite a New York, una serie di paesi al riconoscimento sia di Israele che della Palestina. “Voglio partecipare a una dinamica collettiva, che deve anche permettere a tutti coloro che difendono la Palestina di riconoscere a loro volta Israele, cosa che molti di loro non fanno”.

FRANCE SERBIA DIPLOMACY
Il presidente francese Emmanuel Macron (Ansa)

Per la Francia lo Stato palestinese “non è un tabù”

L’annuncio di Emmanuel Macron arriva poco dopo la visita dell’ospedale di al-Arich, a soli 50 chilometri dalla città palestinese di Rafah, dove il presidente francese ha incontrato le vittime civili del conflitto. “Non abbiamo il diritto di dimenticare Gaza”, ha ribadito il presidente francese, sottolineando il disaccordo strategico rispetto alla visione del premier israeliano, Benjamin Netanyahu: “La risposta dev’essere politica, non solo securitaria”.

Già a maggio 2024, dopo che Spagna, Norvegia e Irlanda avevano a loro volta riconosciuto lo Stato palestinese, l’allora ministro degli Affari esteri francesi Antoine Séjourné, aveva dichiarato che il riconoscimento ufficiale della Palestina “non è un tabù”, ma che “la decisione deve intervenire nel momento giusto, perché ci sia un prima e un dopo”.

Oggi sono 146 gli Stati che riconoscono la Palestina, di cui solo una decina in Europa, tra cui Svezia, Polonia e Ungheria. Proprio l’Ungheria che ha accolto Benjamin Netanyahu ad inizio aprile, nonostante la Corte penale internazionale abbia emesso un mandato d’arresto nei confronti del primo ministro israeliano, prova del valore puramente simbolico della decisione di riconoscere la Palestina.

Una promessa vecchia di quasi un secolo

Da Charles de Gaulle a Jacques Chirac, passando per François Mitterand, la Francia ha sempre sostenuto, almeno a parole, l’importanza di uno Stato palestinese. Nel 1967, con lo scoppio della Guerra dei Sei Giorni, Charles de Gaulle sancì la “rottura” con Israele, dopo aver collaborato a lungo per dotare Israele di un arsenale nucleare.

Vent’anni dopo, nel 1982, François Mitterrand, grande sostenitore e amico di Israele, ebbe il coraggio di pronunciare alla Knesset – il Parlamento israeliano – di Tel Aviv un discorso sull’importanza dell’autederminazione del popolo palestinese: “Spetta ai palestinesi, a prescindere dalla loro origine, decidere il proprio destino. Alla condizione che rispettino i diritti degli altri, che rispettino il diritto internazionale e che si impegnino nel dialogo invece che nella violenza”.

Una posizione difesa anche da Jacques Chirac nel 1996, durante il discorso di Ramallah. Prima della fine del suo mandato, Emmanuel Macron potrebbe concretizzare questa promessa, anche se restano degli ostacoli oggettivi. Non solo sul piano internazionale – uno Stato palestinese governato da quali istituzioni? Entro quali confini? Con quale capitale? – ma anche per una questione interna. La Francia accoglie la più importante comunità ebraica d’Europa, oltre ai 6 milioni di musulmani. Un passo in questa direzione potrebbe essere percepito come una concessione ad Hamas e riaccendere l’antisemitismo, in aumento del 192% in Francia dal 7 ottobre 2023.