Mercoledì 24 Aprile 2024

Francia, rapporto choc sugli abusi dei preti cattolici: 216mila minori vittime in 70 anni

Il presidente della Commissione d'inchiesta Sauvé: "Cifra sale a 330.000 se si aggiungono le aggressioni perpetrate da laici. Chiesa si assuma la responsabilità". Papa Francesco: "Grazie di aver avuto il coraggio di denunciare"

Due chierichetti durante una messa a Brest, ovest della Francia, marzo 2021 (Ansa)

Due chierichetti durante una messa a Brest, ovest della Francia, marzo 2021 (Ansa)

Parigi, 5 ottobre 2021 - Numeri raccapriccianti. Dal 1950 al 2020, 216.000 bambini e bambine sono state vittime di violenza e abusi sessuali da parte di preti cattolici in Francia. La cifra sale a circa 330.000 se, come ha spiegato Jean-Marc Sauvé, presidente della Commissione sugli abusi sessuali nella Chiesa, "si aggiungono le aggressioni perpetrate da laici che lavorano nelle istituzioni cattoliche". Di questo, adesso, la Chiesa stessa dovrà assumersi la responsabilità.

Quasi 70 anni di prove raccolte hanno portato a individuare un numero variabile tra i 2.900 e i 3.200 preti accusati di pedofilia, risultato però di una stima statistica comprendente un margine di circa 50.000 persone. Nel report illustrato da Sauvé, già membro del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia Ue, si parla anche di sagrestani, insegnanti, educatori e responsabili di movimenti giovanili. "Queste cifre - ha commentato - sono agghiaccianti, e non possono in nessun caso rimanere senza conseguenze". In questo atroce quadro, ha detto ancora Sauvé, la Commissione preme affinché si riconosca "la responsabilità della Chiesa in ciò che è successo dalle sue origini".

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Il 'mea culpa' dovrà rendere conto di un problema, quello della pedofilia diffusa nel clero cattolico, divenuto tristemente di dominio pubblico ormai da quasi vent'anni. Nel 2002 l'inchiesta del The Boston Globe accese la miccia: finirono sotto accusa 89 sacerdoti e rimossi dall'incarico più di 55 preti, e questo solo nella città di Boston. Poi, nel 2009-2010, la bomba scoppiò in Europa interessando paesi come Austria, Italia, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Svizzera, Spagna, Regno Unito e, soprattutto, Irlanda. Papa Benedetto XVI, colpendo per la prima volta 'la cultura del segreto' all'epoca pervasiva sul tema delle violenze sessuali dei preti, pubblicò una lettera rivolta ai cattolici d'Irlanda: il risultato furono diverse dimissioni da parte di alti prelati. In Francia, infine, è stata la stessa Chiesa cattolica a commissionare l'inchiesta nel 2018. Il rapporto finale presentato da Sauvé ha potuto beneficiare di documenti d'archivio della Chiesa, dei tribunali e della polizia francese e, più di tutto, delle interviste fatte alle vittime.

Francia: scoperti abusi di preti su minori. Diecimila vittime

La reazione di Bergoglio

"È necessario - ha affermato infine Sauvé - risarcire i danni subiti dalle vittime", un indennizzo che deve essere considerato come "un debito" per la Chiesa. La Conferenza episcopale francese, nella persona del presidente vescovo Eric de Moulins-Beaufort, ha espresso "vergogna" e "orrore" per i risultati di questa indagine indipendente. "Il mio desiderio - ha detto il vescovo - è chiedere il perdono di ognuno di voi". 

Immediata anche la reazione di dolore da parte di Papa Francesco. Il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni, ha confermato che Bergoglio era stato messo a conoscenza del rapporto nei giorni scorsi. "Il pensiero del Santo Padre - ha aggiunto Bruni - va anzitutto alle vittime, con grande dispiacere per le loro ferite e gratitudine per il coraggio nel denunciare. E va anche alla Chiesa di Francia perché, consapevole di questa terribile realtà e unita alla sofferenza del Signore per i suoi figli più vulnerabili, possa intraprendere una via di redenzione".