La Francia ai connazionali: lasciate immediatamente la Bielorussia

Il ministero degli Esteri: "Nel contesto della guerra in Ucraina qualsiasi viaggio in Bielorussia è severamente sconsigliato". Parigi chiede ai propri cittadini, inoltre, di non partecipare a "nessun evento di natura politica"

Il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko (Ansa/Mikhail Klimentyev /Kremlin pool)

Il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko (Ansa/Mikhail Klimentyev /Kremlin pool)

Parigi, 13 febbraio 2023 - Dopo l'appello degli Stati Uniti ai connazionali di lasciare immediatamente la Russia, l'Eliseo invita i francesi ad abbandonare la Bielorussia il prima possibile. Lo annuncia il ministero degli Esteri francese. "Nel contesto dell'offensiva della Russia in Ucraina e della chiusura dello spazio aereo bielorusso, qualsiasi viaggio in Bielorussia è severamente sconsigliato". I francesi che al momento si trovano sul territorio bielorusso, consiglia il ministero, "sono invitati a lasciare il Paese senza indugio su strada attraverso Lituania, Polonia o la Lettonia". Il presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko è uno degli alleati più stretti di Vladimir Putin: in precedenza ha affermato che se Mosca ne avesse bisogno, la Bielorussia sarebbe pronta a fornire maggiore assistenza nella guerra in Ucraina. 

Inoltre, il Quai d'Orsay "consiglia vivamente" ai propri cittadini di non partecipare "a nessun incontro di natura politica" in Bielorussia. "È severamente sconsigliato scattare fotografie e girare video di edifici ufficiali o della polizia. Le perquisizioni corporali e quelle dei telefoni cellulari sono ormai diffuse. Il rischio di partecipare ad azioni anti-regime può portare fino a diversi anni di carcere", conclude il ministero. 

E mentre Parigi prende le distanze da Minsk, Budapest si avvicina. Oggi il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ha incontrato il suo omologo nella capitale bielorussa. "Ovviamente molte persone attaccheranno la visita, ma la nostra posizione è chiara: i canali di comunicazione devono essere tenuti aperti", ha scritto il Szijjártó su Facebook, rimarcando che "senza canali di comunicazione non ci sono negoziati, senza negoziati non c'è pace".