Mercoledì 25 Giugno 2025
ALEX LUNG
Esteri

Il caso di Francesca Gino, la prof italiana cacciata da Harvard. Insegnava etica, è accusata di frode

Nel 2023 tre blogger denunciarono la ricercatrice: avrebbe manipolato i dati su cui si basano i suoi lavori. Si tratta di un provvedimento storico

Francesca Gino, ex docente ad Harvard

Francesca Gino, ex docente ad Harvard

Roma, 27 maggio 2025 - Si apre quello che sembra essere l'ultimo capitolo nella complessa vicenda giudiziaria di Francesca Gino, la docente italiana della Harvard Business School nota per i suoi studi su ‘etica’ e ‘comportamento morale’. L’ateneo ha ufficialmente revocato la sua cattedra, chiudendo un lungo procedimento interno avviato a seguito di accuse di frode scientifica. A confermarlo è stato un portavoce dell’università.

Gino era finita sotto i riflettori nel 2023, quando era stata posta in congedo amministrativo non retribuito. Al centro delle accuse, la presunta manipolazione di dati in almeno quattro studi di cui era coautrice. L’indagine interna dell’università era partita dopo la pubblicazione, sul blog Data Colada, di un’analisi dettagliata condotta dai data blogger Uri Simonsohn, Leif Nelson e Joe Simmons. I tre ricercatori avevano iniziato ad esaminare gli studi di Gino nel 2021, sollevando dubbi sulla validità dei dati utilizzati e, nei primi mesi del 2023, avevano condiviso le loro conclusioni con Harvard.

La docente ha sempre respinto con forza ogni accusa. “C’è una cosa che so per certo: non ho commesso frodi accademiche. Non ho falsificato i dati per sostenere alcun risultato. Non ho commesso il reato di cui sono accusata. Punto”, scriveva nel 2023 sul proprio sito personale. Lo stesso anno ha intentato una causa da 25 milioni di dollari contro l’università, il preside della Business School Srikant Datar e i blogger di Data Colada, accusandoli di diffamazione, discriminazione di genere e violazione della privacy.

Tuttavia, a settembre 2023 un giudice federale di Boston ha respinto le accuse, stabilendo che, trattandosi di un personaggio pubblico, la critica alla Gino era tutelata dal primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti.

La revoca della tenure – lo status di docente a tempo indeterminato, equivalente a una cattedra in Italia – è stata comunicata la scorsa settimana durante una riunione a porte chiuse con i colleghi della Gino. Secondo GBH News, emittente no-profit affiliata alla PBS, non risultano altri casi in cui Harvard abbia adottato un provvedimento simile nei confronti di un docente.

Francesca Gino era entrata alla Harvard Business School nel 2010 come professoressa associata di economia aziendale. Tra il 2018 e il 2021 ha diretto l’unità Negoziazioni, Organizzazioni e Mercati, e i suoi studi sono stati spesso rilanciati da media di primo piano come il New York Times, il Wall Street Journal e NBC News. I suoi lavori più noti riguardano il comportamento disonesto, l’inganno e la moralità, e sono stati oggetto di ampia copertura mediatica per oltre un decennio.

Le prime perplessità sui suoi studi, però, sarebbero emerse già nel 2012. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, in quell’anno si sollevarono dubbi su uno studio cofirmato da Gino, che sosteneva che firmare un impegno di onestà all’inizio di un modulo – invece che alla fine – incoraggiasse risposte più sincere. Le recenti accuse hanno portato la rivista Psychological Science a ritirare due articoli: 'La virtù morale dell’autenticità: come l’inautenticità produce sentimenti di immoralità e impurità' (2015) e 'Genio del male? Come la disonestà può portare a una maggiore creatività' (2014). La rivista ha spiegato di aver agito su raccomandazione del Research Integrity Office della Harvard Business School, e che un’indagine forense indipendente aveva rilevato “discrepanze” tra i dati pubblicati e i set originali degli esperimenti.

Al momento, Gino non ha rilasciato dichiarazioni sulla decisione di Harvard, che sembra aver definitivamente chiuso la vicenda.