Guerra in Ucraina, trovato morto il fotoreporter Maks Levin. "Ucciso dai soldati russi"

Il documentarista era scomparso il 13 marzo assieme al militare ed ex fotografo Oleksiy Chernyshov

Maksim Levin (Facebook)

Maksim Levin (Facebook)

Kiev, 2 aprile 2022 - In Ucraina è stato trovato morto il fotoreporter e documentarista, Maks Levin, scomparso da oltre due settimane vicino a Kiev. "E' stato assassinato da soldati delle forze armate russe" secondo l'Istituto per i mezzi di comunicazione dell'Ucraina, che cita la Procura generale dello Stato. 

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Maksim Levin era disperso dal 13 marzo scorso, quando assieme a Oleksiy Chernyshov, un militare in servizio ed ex fotografo, si era recato a di Huta-Mezhyhirska, nella regione di Kiev, per documentare i danni provocati dall'aggressione russa. Lì i due avrebbero lasciato la macchina per entrare nel villaggio di Moshchun, poi più nessuna notizia dei due. In seguito si è saputo che nella zona erano scoppiati intensi combattimenti.

Secondo le testimonianze Levin è stato ucciso con due colpi di arma da fuoco sparati dai soldati russi. La procura penale ucraina aperto un procedimento penale per omicidio: per violazione delle leggi e dei costumi di guerra (articolo 438 del codice penale ucraino). Non si hanno notizie del suo compagno Oleksiy Chernyshov. Le indagini preliminari sono in corso.

A dare la notizia del ritrovamento del corpo è stato consigliere presidenziale ucraino Andriy Yermak su Telegram. Levi, che lavorava per LB.ua, era conosciuto anche all'estero e collaborava con testate internazionali tra cui Reuters, Bbc e Ap. Nato il 7 luglio del 1981, lascia moglie e quattro figli minori. Nell'ultimo mese si era dedicato alla guerra in Ucraina, affermando: "Ogni fotografo ucraino vuole scattare la foto che fermerà la guerra". Ma in carriera si era anche impegnato a diversi progetti a scopo umanitario con organizzazioni internazionali come Oms, Unicef e Osce. 

John Pullman, global managing editor per la grafica di Reuters, ha scritto: "Siamo profondamente rattristati nell'apprendere della morte di Maksim Levin, collaboratore di lunga data di Reuters, in Ucraina", ed ha aggiunto: "Maks ha fornito a Reuters foto e video avvincenti dall'Ucraina dal 2013. La sua morte è un'enorme perdita per il mondo del giornalismo. I nostri pensieri sono con la sua famiglia in questo momento difficile".  La giornalista ucraina Olga Tokariuk ha twittato: "Levin era uno dei migliori fotoreporter ucraini, aveva quattro figli. Riposa in pace".

Levin è il sesto giornalista rimasto ucciso in Ucraina dall'inizio della guerra secondo i dati di Reporters Sans Frontieres. I feriti sarebbero almeno 35,  secondo la responsabile per i diritti umani del parlamento ucraino, Lyudmila Denisova. Dispersi Oleh Baturin a Kherson, in mano alle forze russe. La lista dei giornalisti morti comprende Oksana Baulina, del sito indipendente The Insider, uccisa dalle bombe il 23 marzo mentre filmava la distruzione di un centro commerciale nel distretto di Podolsky. Brent Renaud, giornalista statunitense ucciso da colpi di arma da fuoco a Irpin il 13 marzo. Pierre Zakrzewski, operatore della telecamera di Fox News, e la giornalista ucraina Oleksandra 'Sasha' Kuvshynova, uccisi il 14 marzo a Horenka. Viktor Dedov, giornalista ucraino di Sigma-TV morto l'11 marzo a Mariupol. Yevheniy Sakun, cameraman ucraino di Live Tv ucciso il primo marzo durante un attacco missilistico alla torre della TV a Kiev.