Mercoledì 24 Aprile 2024

Figlio del Chapo Guzman arrestato in Messico. Rappresaglie dei narcos

La cattura è avvenuta a Culican, nello Stato di Sinaloa. Le autorità alla popolazione: "Non uscite di casa"

Nel combo, al centro la foto segnaletica del figlio del Chapo

Nel combo, al centro la foto segnaletica del figlio del Chapo

Roma, 5 gennaio 2023 - Ovidio Guzman, figlio di 'El Chapo' Guzman', capo del cartello messicano dei narcotrafficanti di Sinaloa catturato nel 2016 e attualmente agli arresti negli Stati Uniti, è stato fermato e arrestato dai militari messicani. La cattura è avvenuta nel contesto di un'operazione a Culican, nello Stato di Sinaloa. Ovidio Guzman, soprannominato 'El Raton', secondo quanto riportato dai media messicani, è già stato trasferito in un carcere di massima sicurezza.

I dettagli e il bilancio finale dell'operazione non sono stati ancora comunicati ufficialmente ma, secondo quanto testimoniano immagini diffuse sui social e rilanciate dai media, l'arresto di Guzman è avvenuto al termine di un violento scontro a fuoco durante il quale sono intervenuti anche elicotteri armati della polizia sparando numerose raffiche dal cielo. L'arresto arriva alla vigilia dell'incontro fra il presidente del Messico Andres Manuel Lopez Obrador e quello americano Joe Biden, un vertice che avrà come tema portante la sicurezza al confine fra Messico e Stati Uniti.

Dopo l'ufficializzazione della conclusione positiva dell'operazione, ci sono stati saccheggi e blocchi stradal, con auto date alle fiamme. Segnalate anche sparatorie e minacce alla popolazione messe in atto dai narcos. Le autorità governative di Sinaloa e di Culiacan hanno sospeso le attività della pubblica amministrazione e hanno chiesto alla popolazione di non uscire da casa. "Si stanno verificando incidenti e blocchi stradali in diversi punti della città, chiediamo alla cittadinanza di non uscire", ha scritto su Twitter il ministro della Sicurezza di Sinaloa, Cristobal Castañeda. Chiuso anche l'aeroporto.

Chi è Ovidio Guzman

Ovidio Guzman controllava da tempo il cartello di Sinaloa insieme ai fratelli Alfredo Guzman Salazar, Ivan Guzman Salazar, soprannominati 'Los Chapitos', e Ismael 'El Mayo' Zambada Garcia. 'El Raton' era stato arrestato già a ottobre del 2019, ma in quell'occasione le autorità del governo nazionale decisero di rilasciarlo dopo violentissime rappresaglie degli uomini del cartello che misero a ferro e fuoco la città. L'episodio, conosciuto come 'Culiacanazo', si concluse con la morte di sette agenti e di un civile, e con la fuga di 47 detenuti dal carcere della città al termine di una rivolta comandata dai narcos. Il rilascio di Ovidio Guzman valse enormi critiche al governo del presidente Andres Manuel Lopez Obrador e costituisce una pagina nera della lotta contro i cartelli della droga.