Berlino, 20 agosto 2024 – La giustizia tedesca non si ferma nemmeno davanti all’età. La Corte federale ha respinto l’appello di una donna di 99 anni, Irmgard Furchner, confermando la condanna a due anni di reclusione (con sospensione della pena) per essere stata complice di oltre 10.500 omicidi in un campo di concentramento nazista.
Durante la seconda guerra mondiale, la donna era la segretaria del comandante delle SS del campo di concentramento nazista di Stutthof, in Polonia. Al momento dei fatti, aveva fra i 18 e i 19 anni.
La condanna: complice di 10.500 omicidi
Accusata di aver fatto parte dell'apparato che gestiva il campo di concentramento vicino alla città polacca di Danzica, nel dicembre 2022 Irmgard Furchner era stata giudicata colpevole dal tribunale tedesco di Itzeho, che si trova nella Germania settentrionale, per essere stata complice dell’omicidio di 10.505 detenuti e della tentata uccisione in altri cinque casi. I fatti risalgono al periodo tra il giugno 1943 e l'aprile 1945.
Il ricorso della 99enne
La donna, ormai quasi centenaria, ha presentato ricorso alla Corte federale di Lipsia. Durante l'udienza del mese scorso, gli avvocati di Furchner avevano sollevato dubbi sul fatto che fosse realmente complice dei crimini commessi dal comandante e da altri alti funzionari del campo e che fosse realmente a conoscenza di quanto stava accadendo a Stutthof. La Corte tedesca non ha accolto la versione dei legali e ha respinto il ricorso.
Il campo di Stutthof
Secondo gli archivi Arolsen, tra il 1939 e il 1945, nel campo di concentramento di Stutthof e nelle sue 39 strutture satellite, furono internate circa 110mila persone provenienti da 28 Paesi. Quasi 65mila non sopravvissero.