La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il primo ministro ungherese Viktor Orbán si sono scambiati accuse sui social mercoledì 25 giugno, dopo che la responsabile dell’esecutivo UE ha esortato il governo ungherese a consentire lo svolgimento del Budapest Pride, previsto per domenica.
“Invito le autorità ungheresi a permettere che il Budapest Pride si svolga senza il timore di sanzioni penali o amministrative contro gli organizzatori o i partecipanti”, ha dichiarato von der Leyen in un video-messaggio di un minuto.
I due si incontreranno giovedì 26 giugno a Bruxelles in occasione del Consiglio europeo, in un clima già teso a causa del blocco da parte di Orbán al prossimo pacchetto di sanzioni contro la Russia.
Nel video, von der Leyen ha espresso “sostegno e solidarietà” alle persone LGBTIQ+ in Ungheria, ricordando che il principio di non discriminazione è sancito nei Trattati dell’Unione europea.
Orbán ha risposto su X (ex Twitter) dopo appena 25 minuti, scrivendo: “Esorto la Commissione europea ad astenersi dall’interferire negli affari di polizia degli Stati membri, dove non ha alcun ruolo”.
I timori del PPE
Almeno 17 Paesi UE hanno criticato l’Ungheria per la sua repressione delle libertà delle persone LGBTIQ+, compresa una legge che consente il divieto dei Pride e la sorveglianza dei partecipanti.
Il messaggio di von der Leyen ha colto molti di sorpresa, soprattutto perché i suoi alleati conservatori in Ungheria, in particolare il partito Tisza guidato da Péter Magyar, avevano sconsigliato agli eurodeputati del PPE di partecipare al Pride, temendo che Orbán potesse strumentalizzarne la presenza per alimentare sentimenti anti-UE nel dibattito interno.
La dichiarazione è stata pubblicata dopo un incontro tra von der Leyen e Iratxe García, presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, che ha annunciato la sua partecipazione al Pride.
Anche altri commissari UE, tra cui Michael McGrath e Henna Virkkunen, hanno condiviso il video della presidente su X. Solo una commissaria, Hadja Lahbib, responsabile per l’uguaglianza, ha annunciato ufficialmente la sua presenza all’evento.
La Commissione aveva precedentemente smentito le voci secondo cui l’ufficio di von der Leyen avesse chiesto ai commissari di non partecipare al Pride di Budapest.