Sabato 14 Giugno 2025
Charles Cohen, Nicoletta Ionta, Simone Cantarini – Euractiv
Europa

Via libera finale del Consiglio Ue al programma di prestiti per la difesa Safe

L’approvazione da parte del Consiglio Affari Generali ha segnato la fase finale di un controverso processo di approvazione del programma di prestito congiunto da 150 miliardi di euro, denominato SAFE.

Il Segretario di Stato olandese alla Difesa, Gijs Tuinman, partecipa a un evento per la firma dei nuovi carri armati Leopard ad Amersfoort, Paesi Bassi (Ansa)

Il Segretario di Stato olandese alla Difesa, Gijs Tuinman, partecipa a un evento per la firma dei nuovi carri armati Leopard ad Amersfoort, Paesi Bassi (Ansa)

Roma, 28 maggio 2025 – Il Consiglio dell’Unione europea ha dato il via libera finale al Security Action For Europe (SAFE), il programma di prestiti per la difesa dell’Unione europea parte del piano ReArm Europe Plan/Readiness 2030 volto a finanziare accordi di approvvigionamento congiunto.

Per fare approvare lo strumento Safe la Commissione ha fatto ricorso all’uso dell’articolo 122 del Trattato UE – normalmente utilizzata in casi di emergenza – che consente all’esecutivo di far passare qualsiasi proposta, riducendo al minimo il tempo di negoziazione del Parlamento.

L’approvazione da parte del Consiglio Affari Generali ha segnato la fase finale di un controverso processo di approvazione del programma di prestito congiunto da 150 miliardi di euro, denominato Safe. Come già avvenuto in altre occasioni, l’Ungheria si è astenuta nella votazione del Consiglio sul programma.

Il programma Safe è stato inizialmente proposto dalla Commissione a marzo come parte del finanziamento del più ampio piano ReArm Europe Plan/Readiness 2030 elaborato per dare impulso all’industria europea della difesa e incrementare la produzione di equipaggiamento e munizioni militari.

Secondo il testo, almeno tre Paesi devono unirsi per richiedere finanziamenti dal programma Safe per progetti di difesa. I progetti potrebbero includere qualsiasi cosa, dagli ordini di munizioni e missili, ai droni militari o ai dispositivi di guerra elettronica.

Anche l’Ucraina e la Norvegia sono incluse nel programma Safe e il testo finale prevede anche un meccanismo che consente ad altri paesi terzi, come il Regno Unito, di aderire al programma negoziando accordi con la Commissione.

Attraverso questi progetti, la Commissione intende colmare le lacune in termini di capacità e ridurre la dipendenza dell’Europa da equipaggiamenti militari prodotti altrove nel mondo, in particolare negli Stati Uniti.

Una battaglia legale imminente?

La decisione della Commissione di bypassare il Parlamento ha provocato una reazione furiosa: la presidente del Parlamento, Roberta Metsola, ha minacciato di citare in giudizio il Consiglio in una lettera indirizzata sia alla Commissione che alla presidenza del Consiglio all’inizio di questo mese.

Ad aprile i legislatori dell’UE hanno appoggiato all’unanimità, tramite voto segreto, un parere legale che respingeva la decisione della Commissione di eludere il Parlamento.

Secondo il parere legale, visionato da Euractiv, il Parlamento ha suggerito di suddividere il piano Safe in due parti. La prima includerebbe l’assunzione e l’erogazione di prestiti secondo la procedura d’urgenza, mentre gli aspetti industriali del piano sarebbero stati gestiti secondo la procedura ordinaria.

La portavoce della Commissione, Paula Pinho, non ha confermato martedì, durante il consueto briefing di mezzogiorno con i giornalisti a Bruxelles, se sia stata inviata una risposta formale a Metsola, ma ha sostenuto che la decisione della Commissione è giustificata dalle circostanze. “Abbiamo presentato una proposta basata sull’articolo 122 che deve soddisfare una serie di criteri, e siamo pienamente convinti che tali criteri siano soddisfatti, in modo da costituire la base giuridica per la proposta”, ha detto la portavoce capo della Commissione UE.

Euractiv aveva precedentemente appreso che, lunedì sera, Metsola non aveva ancora ricevuto risposta.

Ora che il Consiglio ha adottato la proposta Safe, il Parlamento avrà circa due mesi per presentare un ricorso legale e la Corte di giustizia dell’UE avrà due anni per emettere una sentenza.

Cosa accadrà ora?

Secondo il testo definitivo del programma Safe, i Paesi avranno sei mesi di tempo per elaborare proposte congiunte di appalti, individuare partner dell’industria della difesa e richiedere prestiti alla Commissione europea.

Il commissario alla Difesa Andrius Kubilius ha dichiarato la scorsa settimana che le richieste definitive dovranno essere presentate a novembre.

Anche i Paesi terzi che intendono aderire al programma Safe e prendere parte a progetti congiunti dovranno probabilmente finalizzare un accordo bilaterale con la Commissione durante tale periodo.

Il primo ministro britannico Keir Starmer ha recentemente firmato un Partenariato per la Sicurezza e la Difesa con l’UE, un primo passo necessario per consentire alle aziende britanniche del settore della difesa di accedere al programma SAFE da 150 miliardi di euro . I funzionari britannici hanno affermato di sperare di siglare un secondo accordo bilaterale con l’UE “entro poche settimane”.

I finanziamenti del programma SAFE saranno erogati ai paesi partecipanti sotto forma di prestiti della Commissione della durata di 45 anni.

Secondo il testo visionato da Euractiv, dopo che la Commissione avrà esaminato le proposte dei Paesi, il Consiglio avrà tempo fino al 30 giugno 2027 per approvarle.

Una volta che il Consiglio avrà approvato il piano, i paesi potranno iniziare a presentare richieste di pagamento alla Commissione, che si rivolgerà ai mercati dei capitali per ottenere i 150 miliardi di euro in prestito. L’erogazione dei prestiti ai paesi partecipanti da parte della Commissione dovrà avvenire entro il 30 dicembre 2030.