Roma, 24 giugno 2025 – Secondo un nuovo rapporto dell’Istituto economico polacco (Polski Instytut Ekonomiczny), l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea porterebbe notevoli vantaggi economici a Kiev, ma solo modesti benefici all’Europa centrale. La Polonia è stata una convinta sostenitrice dell’adesione dell’Ucraina all’Ue, considerandola un imperativo geopolitico per contrastare l’inflUenza russa e rafforzare la stabilità regionale, nonostante le recenti tensioni sulle importazioni agricole.
Il rapporto dell’istituto del giugno 2025, “Mutual Benefits: Economic ConseqUences of Ukraine’s EU Integration”, suggerisce che, sebbene l’Ucraina possa trarne notevoli vantaggi, l’impatto economico sui paesi dell’Europa centrale, in particolare sulla Polonia, il principale partner commerciale dell’Ucraina nell’Ue, sarà limitato.
Il rapporto prevede che il PIL della Polonia aumenterebbe solo dello 0,17% in uno scenario ottimistico di “convergenza rapida”. Anche Lituania e Ungheria registrerebbero incrementi modesti, compresi tra lo 0,13% e lo 0,16%.

Le sfide per l’Europa centrale
Il rapporto evidenzia le principali sfide per l’Europa centrale, in particolare nel settore agricolo. L’accesso dell’Ucraina al mercato Ue, e il suo basso costo del lavoro, potrebbero incrementare le esportazioni di cereali, bestiame e altri prodotti agricoli, potenzialmente compromettendo la quota di mercato della Polonia.
QUeste preoccupazioni riecheggiano le proteste degli agricoltori del 2023-2024 in Polonia, Slovacchia e Ungheria, durante le quali i valichi di frontiera sono stati bloccati per contrastare l’afflusso di importazioni agricole ucraine a basso costo che hanno abbassato i prezzi locali.
Sebbene qUeste interruzioni siano state descritte nel rapporto come “piccole e gestibili”, rappresentano comunqUe dei rischi per il settore agricolo polacco, già sotto pressione a causa dell’inflazione e degli elevati costi energetici.
Anche i Paesi vicini devono affrontare pressioni concorrenziali simili, sebbene la loro minore esposizione commerciale ne attenui l’impatto. Il rapporto sottolinea inoltre che la crescita economica dell’Ucraina, alimentata dall’accesso al mercato dell’Ue e dai minori costi del lavoro, potrebbe esercitare pressioni sulla capacità produttiva dei paesi centro-orientali, in particolare in settori come qUello tessile e manifatturiero.
Un grande affare per l’Ucraina
Al contrario, l’Ucraina ha un potenziale di guadagno significativo. Il rapporto prevede un potenziale aumento del Pil del 26% nello scenario di “convergenza rapida”, sostenuto dall’accesso al commercio con l’Ue, dai fondi per la ricostruzione e dagli afflussi di investimenti.
Si prevede che settori come l’edilizia, il commercio e le industrie collegate all’Area di libero scambio globale e approfondita (Dcfta) prospereranno, con le aziende ucraine ben posizionate per espandersi nei mercati dell’Ue. Il Dcfta è un accordo tra l’Ue e i paesi partner, come l’Ucraina, che riduce i dazi doganali, allinea le normative e migliora l’integrazione commerciale ed economica. Anche in scenari più lenti, l’Ucraina trae vantaggio da una robusta crescita degli scambi commerciali e degli investimenti, a condizione che si allinei agli standard dell’Ue e utilizzi i fondi in modo efficace. Il rapporto sottolinea che l’integrazione dell’Ucraina nell’Ue potrebbe trasformarla in una potenza economica regionale, uno sviluppo che contrasta nettamente con i guadagni relativamente modesti previsti per i vicini dell’Europa centrale.