Roma, 16 maggio 2025 – Da Tirana, dove si è tenuto il vertice della Comunità politica europea (CPE), l’UE si dice pronta a nuove sanzioni economiche contro la Russia, che includeranno anche il divieto al ripristino dei gasdotti Nord Stream. L’annuncio fatto dalla presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, al suo arrivo al vertice della CPE, avviene dopo l’approvazione il 14 maggio del 17° pacchetto di sanzioni dell’UE contro la Russia.
Parlando ai media al suo arrivo a Tirana, von der Leyen ha sottolineato come negli ultimi giorni il leader russo Vladimir Putin abbia mostrato il suo vero volto, respingendo o non rispettando le varie richieste di cessate e da ultimo non presentandosi agli incontri, da lui stesso proposti, a Istanbul. “Questo dimostra quali siano le sue reali intenzioni: non vuole la pace”, ha dichiarato la presidente della Commissione UE.

Aumentare la pressione su Mosca
Di fronte a ciò, “dobbiamo quindi aumentare la pressione”, ha affermato, rivelando che l’UE sta lavorando a un nuovo piano di sanzioni che includerà “sanzioni su Nord Stream 1 e Nord Stream 2, l’inserimento di un maggior numero di navi appartenenti alla flotta ombra russa nella lista delle sanzioni, nonché l’abbassamento del tetto massimo sul prezzo del petrolio. Inoltre, la presidente della Commissione ha aggiunto che il nuovo pacchetto comprenderà ulteriori sanzioni sul settore finanziario russo.
“Perché vogliamo la pace, e dobbiamo aumentare la pressione finché il presidente Putin non sarà pronto ad accettarla”, ha chiarito von der Leyen.
Sulle sanzioni si è espresso anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz. In un messaggio su X, il nuovo capo del governo tedesco ha ricordato che “il fatto che il presidente Zelensky si sia comunque recato in Turchia è un enorme gesto di buona volontà” e “Putin non si è presentato, il che lo mette in torto”.
Il cancelliere tedesco ha aggiunto quindi che “un nuovo pacchetto di sanzioni è pronto” e che una decisione verrà presa il 27 maggio a Bruxelles.
Come ricorda Euractiv.com, il Cremlino ha lanciato l’idea di rilanciare il Nord Stream 2 (completato nel 2021, semidistrutto nel 2022 e mai certificato), mentre alcuni investitori statunitensi avrebbero mostrato interesse nell’acquistare l’asset da 11 miliardi di euro a un prezzo scontato.
Nel frattempo, l’UE si è impegnata ad adottare una tabella di marcia che prevede, se attuata, di porre di fatto fine alle redditizie vendite di gas di Mosca al continente nel 2027 e obbligherebbe le aziende del gas a rescindere i contratti con il Cremlino.