Mercoledì 11 Giugno 2025
Roberto Castaldi* – Euractiv
Europa

Mattarella a Bruxelles rassicura sul ruolo dell'Italia nell'UE

La visita del presidente della Repubblica, accompagnato dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, mira a rassicurare tutti sul nostro ruolo, mentre le forze politiche di maggioranza e opposizione hanno posizioni incerte e contrastanti rispetto all'integrazione europea

Il presidente Sergio Mattarella con Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea

Il presidente Sergio Mattarella con Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea

Mattarella ha incontrato la Rappresentanza permanente italiana presso l’UE; il commissario italiano Raffaele Fitto; il presidente del Consiglio Europeo, António Costa; il collegio dei commissari europei, e poi la presidente Ursula von der Leyen; e quindi i parlamentari europei eletti in Italia. Con la sua presenza conferma la volontà di uno degli stati fondatori di rimanere nel gruppo di testa dell'integrazione europea, mentre si discute del rilancio dell’integrazione – probabilmente mediante un'avanguardia, come quasi sempre in passato – sul piano della difesa o su quello dell'integrazione economica, in termini di unione bancaria e del mercato dei capitali, o del risparmio e degli investimenti, al fine di implementare i rapporti di Enrico Letta e Mario Draghi.

Come sempre Mattarella è stato chiaro nel suo sostegno a una maggiore integrazione europea e al rafforzamento dell'unità politica. Con il suo riferimento alla necessità di riformare le istituzioni per garantirne una maggiore efficacia, efficienza e democraticità del sistema decisionale, è tornato sul superamento della regola dell’unanimità. Sono i veti nazionali che paralizzano il processo decisionale dell'Unione.

Ai parlamentari europei eletti in Italia ha rivolto un invito alla responsabilità e a giocare un ruolo attivo. Sulla difesa europea, soltanto il Partito Democratico ha votato a favore di EDIP, insieme ai Socialisti e Democratici. Tutte le altre delegazioni italiane si sono astenute o hanno espresso voto contrario, talvolta in contrasto con i loro gruppi politici europei, di fatto tagliandosi fuori dal negoziato. Perché nell'UE per avere un ruolo non bisogna battere i pugni sul tavolo, ma stare dentro ai processi negoziali e votare insieme i compromessi raggiunti. Sfilarsi dal negoziato, con l’astensione e il voto contrario, porta ad essere ininfluenti. Di qui l'invito di Mattarella a stare dentro la partita per fare in modo che l'Italia resti nel gruppo di testa dell'integrazione europea: che si tratti dell'integrazione economica o di quella politica e della difesa.

Mattarella è stato costretto a portare la sua “moral suasion” fuori dei confini italiani perché le forze politiche italiane sono divise sul tema europeo. Nella maggioranza e nell'opposizione vi sono partiti con posizioni filo-russe, contrarie al rafforzamento dell’UE, all’unità politica e alla difesa europea, all'integrazione economica. E quindi contrarie anche alla ratifica della riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità, che servirebbe per sbloccare i dossier dell'unione bancaria e del mercato dei capitali.

Mattarella ribadisce che il futuro dell'Europa è nell'integrazione politica e rassicura che l'Italia intende farne parte e starà dentro al gruppo di testa. Un messaggio rivolto ai partner europei e alle forze politiche italiane. Su questo il Quirinale continuerà a farsi sentire. La presenza a fianco a lui di Tajani, regala a quest’ultimo una copertura politica ulteriore per portare avanti, dentro alla maggioranza, la linea europeista che caratterizza Forza Italia rispetto agli alleati di governo.

* Segretario Movimento Federalista Europeo