
Palazzo Berlaymont, sede della Commissione Europea a Bruxelles
In occasione dell’assemblea di Confindustria Giorgia Meloni ha chiesto all’UE di togliere i dazi interni. Ma nel mercato unico non esistono dazi interni. Vi sono però dei settori, come telecomunicazioni ed energia, in cui gli Stati membri non hanno voluto creare il mercato unico in nome della sovranità nazionale. Il presidente di Confindustria Orsini ha chiesto un piano europeo per l’industria e una vera Unione dell’energia per affrontare la principale debolezza competitiva strutturale dell’UE.
Il messaggio di Draghi: sovranità europea o lenta agonia
Il nostro prezzo medio dell’energia è circa il doppio degli Stati Uniti e il triplo della Cina. Poiché l’energia serve per produrre e trasportare qualunque bene, è uno svantaggio competitivo enorme. Ancora maggiore in Italia dove il prezzo dell’energia è tra i più alti nell’UE. La Spagna sta vivendo un boom economico grazie a due fattori. Il basso prezzo dell’energia grazie agli investimenti massicci nelle rinnovabili, che costano molto meno dei combustibili fossili, a dimostrazione che il Green Deal può portare benefici all’economia. Ed una politica migratoria più aperta che le permette di non avere ogni anno una significativa riduzione della forza lavoro, come sta invece accadendo in altri Paesi, inclusa l’Italia. Perché nel confronto con gli USA la produttività pro capite rimane simile, e la nostra perdita di competitività è legata alla riduzione della forza lavoro.
Unione energetica o deindustrializzazione
Le forze nazionaliste e sovraniste sposano una retorica della sovranità nazionale, ma sono costrette a chiedere un sempre maggiore intervento dell’UE in settori chiave come l’economia e la sicurezza, senza però associarvi la disponibilità a dotarla delle competenze e poteri necessari a farlo.
Due terzi degli europei vogliono una difesa comune e un'Europa più forte

Abbiamo bisogno di implementare i rapporti di Letta, Draghi e Niniisto. Cioè completare il mercato unico – inclusa l’unione dei risparmi e degli investimenti, o bancaria del mercato dei capitali – per trattenere l’enorme massa di risparmio europeo che oggi va verso gli USA. Anche perché l’attuale fuga di capitali dagli USA può rendere l’UE il porto sicuro per gli investitori, e rafforzare anche il ruolo internazionale dell’Euro come messo in evidenza dalla presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde. Implementare una politica fiscale e industriale innovativa volta a rilanciare l’economia puntando sull’innovazione e il Green Deal e non sulla compressione dei salari. Creare l’unione della Difesa per garantire la sicurezza degli europei in un mondo sempre più pericoloso con minacce e guerre tutto intorno all’UE.
Ciò richiede una condivisione di sovranità con l’attribuzione all’UE di poteri fiscali e di debito per finanziare questi beni pubblici europei, cioè la creazione di un vero governo federale responsabile per la politica fiscale, economica, estera, di difesa e sicurezza. Si può partire da poche misure: l’estensione della procedura legislativa ordinaria dell’UE a tutte le materie, con la codecisione tra Parlamento e Consiglio e il superamento dell’unanimità, cioè l’abolizione dei veti nazionali, che paralizzano il sistema decisionale dell’Unione rendendolo lento inefficace e poco democratico; e il rafforzamento del ruolo della Commissione di governo responsabile di fronte al Parlamento europeo.
Unità politica dell’Europa: se non ora quando?