Giovedì 15 Maggio 2025
Charles Cohen, Simone Cantarini – Euractiv
Europa

La Germania è il primo Paese UE per spesa militare, secondo i dati del SIPRI

La Germania è diventata nel 2024 il primo Paese europeo per spesa militare dalla fine della Guerra fredda, grazie a ingenti investimenti in armamenti, secondo quanto riporta lo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI).

I veicoli da combattimento della fanteria Lynx si trovano in un capannone di produzione Rheinmetall (Afp)

I veicoli da combattimento della fanteria Lynx si trovano in un capannone di produzione Rheinmetall (Afp)

Il rapporto annuale dell’istituto sulla spesa militare nazionale indica che nel 2024 la Germania ha speso 77,8 miliardi di euro (88,5 miliardi di dollari), superando il Regno Unito, fermo a 81,8 miliardi di dollari. Questo rende la Germania il primo Paese in Europa per spesa in termini reali e il quarto a livello mondiale, dopo Stati Uniti, Cina e Russia.

Il boom è stato reso possibile grazie a un fondo straordinario da 100 miliardi di euro creato per modernizzare l’esercito nazionale dopo l’invasione russa dell’Ucraina, ha spiegato Lorenzo Scarazzato, ricercatore del SIPRI coinvolto nella raccolta dei dati.

Gli altri principali Paesi europei per spesa militare nel 2024 sono stati il Regno Unito (71,9 miliardi di euro, pari a 81,8 miliardi di dollari), seguito da Ucraina e Francia, entrambe a 56,9 miliardi di euro (64,7 miliardi di dollari).

Tutti i Paesi europei, ad eccezione di Malta – stato neutrale – hanno aumentato la loro spesa militare, spingendo il totale oltre i livelli raggiunti durante la Guerra Fredda, si legge nel rapporto. Gli aumenti più consistenti anno su anno si sono registrati in Romania (+43%), Paesi Bassi (+35%), Svezia (+34%) e Repubblica Ceca (+32%).

“Le politiche adottate recentemente in Germania e in molti altri paesi europei indicano che l’Europa è entrata in una fase di alta e crescente spesa militare destinata a durare nel prossimo futuro” ha dichiarato Scarazzato.

Molti Paesi ancora lontani dal 2%

Tuttavia, dietro questi numeri imponenti si nasconde il fatto che diversi Paesi europei sono ancora lontani dal superare, o anche solo raggiungere, l’obiettivo della NATO di destinare il 2% del PIL alla difesa. Tra questi figurano l’Italia (1,5%) e la Spagna (1,24%) che però hanno ripetutamente annunciato la volontà di raggiungere l’obiettivo del 2%. Anche il Canada non ha raggiunto l’obiettivo (1,45%).

Mentre il presidente statunitense Donald Trump sta facendo pressioni per innalzare la soglia al 5% del PIL, i leader dovrebbero accordarsi su un nuovo obiettivo durante l’atteso vertice di giugno all’Aia. I diplomatici prevedono che si possa trovare un compromesso tra il 3% e il 3,5%.

Per fare un confronto, i dati SIPRI mostrano che la spesa americana ha raggiunto nel 2024 gli 876,5 miliardi di euro (997 miliardi di dollari), pari al 66% della spesa totale dei 32 membri della NATO e al 37% della spesa militare globale.

In Europa, il primato della spesa relativa spetta alla Polonia, che ha aumentato del 31% il suo budget per la difesa rispetto al 2023, raggiungendo 33,4 miliardi di euro (38 miliardi di dollari) nel 2024. Secondo i dati NATO, Varsavia ha destinato circa il 4,07% del proprio PIL alla difesa nel 2024 (calcolato a prezzi ed effetti di cambio del 2021).

Il divario resta ampio per alcuni Paesi: nonostante un aumento della spesa del 28% rispetto all’anno precedente, la Germania ha raggiunto solo il 2,1% del PIL nel 2024, secondo i dati pubblicati il 24 aprile dall’Alleanza atlantica.

Il Bundestag ha approvato una riforma costituzionale che esenta le spese militari superiori all’1% del PIL dai vincoli imposti dal cosiddetto freno al debito. Tuttavia, il governo tedesco non ha ancora presentato un piano concreto su come utilizzare questi nuovi margini di spesa.