Domenica 13 Luglio 2025
Simone Cantarini – Euractiv
Europa

La Danimarca si dice pronta “a guidare” l’Europa in uno dei momenti “più impegnativi” della sua storia

Ad Aarhus, la premier danese Mette Frederiksen inaugura la presidenza di turno del Consiglio UE con un appello a rafforzare difesa comune, sostegno all’Ucraina e riforma del sistema di asilo.

Il Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, quello Volodymyr Zelensky , il Primo Ministro danese Mette Frederiksen, il Presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, il Ministro degli Esteri danese Lars Loekke Rasmussen e il Ministro della Difesa danese Troels Lund Poulsen partecipano a un incontro al Castello di Marselisborg ad Aarhus, Danimarca

Il Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, quello Volodymyr Zelensky , il Primo Ministro danese Mette Frederiksen, il Presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, il Ministro degli Esteri danese Lars Loekke Rasmussen e il Ministro della Difesa danese Troels Lund Poulsen partecipano a un incontro al Castello di Marselisborg ad Aarhus, Danimarca

In un momento segnato da crisi internazionali e instabilità geopolitica, la premier danese Mette Frederiksen ha lanciato dalla città di Aarhus un appello per un’Europa più forte e coesa, aprendo ufficialmente la presidenza di turno del Consiglio UE. 

Negli interventi in conferenza stampa al fianco della presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, e poi del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, la socialdemocratica Frederiksen ha indicato tre priorità chiave: rafforzare la difesa comune entro il 2030, aumentare il sostegno all’Ucraina e riformare il sistema europeo di asilo.

“Se non siamo disposti a difendere il nostro continente, allora chi siamo, come europei?”, ha dichiarato.

"Il compito che ci attende è chiarissimo. Dobbiamo guidare l’Europa in sicurezza attraverso uno dei periodi più difficili della nostra storia”, ha affermato Frederiksen, elencando le minacce che incombono sul continente: dalla guerra in Ucraina alla crisi in Medio Oriente, fino alle pressioni causate da migrazioni irregolari, cambiamento climatico e competizione globale.

“Di fronte a tutte queste sfide, credo che ci sia una sola risposta: un’Europa più forte. Questo sarà l’obiettivo guida della nostra presidenza”, ha ribadito.

Difesa Comune e Sicurezza

Tra i temi discussi con la presidente von der Leyen, la premier danese ha voluto sottolineare tre direttrici principali dell’azione europea nei prossimi mesi. La prima è il rafforzamento della difesa comune: “Dobbiamo riarmare l’Europa entro il 2030 e attendo con interesse la tabella di marcia che ci dirà come raggiungere questo obiettivo: sviluppare capacità comuni, potenziare la nostra industria della difesa, effettuare acquisti congiunti e abbattere ogni barriera sul nostro cammino”, ha spiegato, lanciando un monito: “Dobbiamo prendere oggi le decisioni che garantiranno la nostra sicurezza domani”.

Ucraina, Fronte Avanzato per la Difesa dell’Europa

Il secondo pilastro riguarda l’Ucraina, che per la premier danese rappresenta oggi il fronte avanzato della difesa europea. “In questo momento, l’Ucraina sta combattendo per tutti noi. Non vedo alcun segno che Putin voglia la pace, e non credo nemmeno per un secondo che intenda fermarsi all’Ucraina. Per questo dobbiamo mettere Kyiv nella migliore posizione possibile”, ha dichiarato la premier danese che di fronte a Zelensky ha promesso di sostenere l'Ucraina nel suo percorso di adesione all’Unione europea.

La premier danese ha anche espresso preoccupazione per la scelta degli Stati Uniti di interrompere alcune forniture di armamenti all’Ucraina, come rilanciato dai media USA e confermato anche dalla Casa Bianca. “Naturalmente, se gli Stati Uniti decidono di non fornire all’Ucraina ciò di cui ha bisogno, sarebbe una seria battuta d’arresto per l’Ucraina e per l’Europa e per la NATO”, ha dichiarato la premier, evidenziando che la guerra in Ucraina riguarda il futuro dell’Europa.

“Speriamo che la partnership transatlantica continui, anche quando si tratta dell’Ucraina. È importante per tutti noi. Se ci saranno lacune, penso che dovremo colmarle”, ha aggiunto la leader danese, ricordando l’efficacia dello sforzo pionieristico della Danimarca nel sostenere la produzione di armamenti direttamente in territorio ucraino.

“Stanno producendo più velocemente, meglio e più economicamente del resto di noi. Ma devo sottolineare che hanno ancora capacità. Quindi abbiamo bisogno che altri Paesi europei finanzino più produzione dentro l’Ucraina”.

Per Frederiksen, l’Unione europea deve inoltre “indebolire ulteriormente l’economia russa, aumentare le sanzioni, fermare l’importazione di gas russo e colpire la flotta ombra della Russia”. Ha poi aggiunto che la presenza del presidente ucraino Zelensky ad Aarhus “è stata molto importante per noi. La nostra famiglia europea non sarebbe completa senza la sua presenza”.

Trovare Soluzioni per Regolare Flussi Migratori

Il terzo tema centrale è la migrazione, legata anch’essa alla sicurezza. Frederiksen ha denunciato il fallimento dell’attuale sistema di asilo: “Oggi sono trafficanti cinici a decidere chi può entrare in Europa e chi no. E intanto vediamo le conseguenze della migrazione incontrollata nelle nostre società”. La Danimarca, ha affermato, intende sostenere soluzioni più efficaci per regolare i flussi e rafforzare i controlli alle frontiere: “Dobbiamo, naturalmente, avere il controllo delle nostre frontiere: decidere chi può entrare e rimanere nei nostri Paesi. Deve essere una decisione democratica”.

Senza giri di parole, la premier ha anche affrontato il tema della criminalità: “Sarò molto franca. Chi arriva da fuori, commette reati gravi e non rispetta i nostri valori e il nostro stile di vita, credo non abbia posto in Europa e debba essere espulso”.

Tra le proposte sostenute da Copenaghen, anche l’istituzione di “centri per il rimpatrio” e “procedure d’asilo al di fuori dell’UE”, che secondo Frederiksen rappresentano “un passo importante nella giusta direzione”. Ha quindi elogiato “la stretta collaborazione con la Commissione” su questo dossier.

Nel chiudere il suo intervento, Frederiksen ha richiamato lo spirito fondativo dell’integrazione europea: “Settantacinque anni fa fu presentata l’idea della Comunità del carbone e dell’acciaio: meno di un anno dopo era realtà. Tanto può essere fatto, se prendiamo le decisioni giuste in tempo”.