
La Bulgaria ha ottenuto il via libera per entrare nell'euro
Roma, 5 giugno 2025 – La Commissione europea e la Banca centrale europea hanno annunciato che la Bulgaria, il Paese più povero dell’UE, avendo soddisfatto tutti i “criteri di convergenza” per aderire all’unione monetaria potrà diventare il 21° Stato dell’eurozona a partire dal primo gennaio 2026.
“L’euro porterà benefici tangibili ai cittadini e alle imprese bulgare: prezzi stabili, minori costi di transazione, risparmi tutelati, maggiori investimenti e maggiori scambi commerciali. Naturalmente, l’euro è più di una valuta”, ha affermato il responsabile dell’economia dell’UE, Valdis Dombrovskis.
Sofia ha mantenuto a lungo bassi livelli di deficit e di debito nel suo tentativo di aderire alla moneta unica, ma ha costantemente lottato per tenere a bada l’inflazione, che è rimasta ostinatamente alta in seguito allo shock energetico innescato dall’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia.
Secondo le ultime previsioni della Commissione, il tasso di inflazione generale della Bulgaria è destinato a salire al 3,6% quest’anno, ben al di sopra della media della zona euro del 2,4%.
Tuttavia, Bruxelles ha osservato che il tasso medio di inflazione della Bulgaria tra maggio 2024 e aprile 2025 è stato del 2,7%, il che soddisfa il criterio di essere al di sotto del “valore di riferimento” del 2,8% calcolato aggiungendo 1,5 punti percentuali al tasso medio di inflazione dei tre paesi dell’area dell’euro in cui le pressioni sui prezzi sono più deboli.
Bruxelles prevede inoltre che l’inflazione in Bulgaria tornerà all’1,8% nel 2026, man mano che l’impatto del ripristino dell’IVA su pane e ristoranti, introdotta all’inizio di quest’anno, si attenuerà e i salari si modereranno.
L’annuncio segna una vittoria significativa per il governo di Sofia. Il governo di minoranza del premier conservatore Rosen Zhelyazkov, la Banca centrale bulgara e la maggioranza del parlamento nazionale sostengono fermamente l’adesione all’euro, sostenendo che ciò stimolerà gli scambi commerciali e ridurrà i costi delle transazioni finanziarie in un’economia dipendente dalle esportazioni.
L’esecutivo, l’istituto centrale e la maggioranza del parlamento di Sofia hanno inoltre sottolineato che l’adesione all’area della moneta unica garantirà a Sofia un maggiore controllo sulla politica monetaria, consentendo al capo della banca centrale, Dimitar Radev, di far parte del Consiglio direttivo della BCE, il principale organo di fissazione dei tassi della banca.
Sebbene la valuta bulgara, il lev, sia agganciata all’euro dal 1999, attualmente il Paese non ha voce in capitolo sulla politica della BCE.
L’annuncio di Bruxelles giunge nonostante le recenti grandi proteste in decine di città del Paese, con molti cittadini preoccupati che il cambio di valuta possa comportare forti aumenti dei prezzi, soprattutto per i prodotti alimentari.
Le proteste sono state sostenute dal partito di estrema destra Revival, terza forza politica bulgara, e dal presidente Rumen Radev. Entrambi hanno chiesto un referendum sull’adesione all’euro, ma sono stati bloccati dal parlamento e dai tribunali del Paese.
Gli elevati livelli di corruzione e anni di instabilità politica hanno inoltre alimentato un sentimento anti-establishment nel Paese, dove il PIL pro capite medio è di soli 24.200 euro: il più basso dell’UE.
I funzionari della Commissione hanno minimizzato i timori di aumento dei prezzi, sostenendo che l’esperienza indica che l’aumento complessivo dei prezzi dopo l’adesione sarà “estremamente piccolo, quasi marginale”.
Hanno inoltre sottolineato che le autorità europee e bulgare avrebbero “monitorato” la situazione per garantire che le aziende non approfittassero del cambio di valuta aumentando i prezzi a livelli ingiustificati.
La Bulgaria è solo il secondo Paese ad aderire all’euro in questo decennio, dopo la Croazia. Molti dei 27 Stati membri dell’UE sono ancora segnati dai ricordi della crisi dell’eurozona degli anni 2010, che ha quasi innescato la disintegrazione dell’unione monetaria.
Il Parlamento europeo e gli altri Stati membri dell’eurozona devono ora dare formalmente il via libera all’adesione della Bulgaria. L’approvazione definitiva potrebbe arrivare già l’8 luglio.