Lunedì 14 Luglio 2025
Laurent Geslin, Cesare Ceccato – Euractiv
Europa

Francia: falliscono i colloqui sulla riforma delle pensioni in stallo, Bayrou vicino al tracollo

I negoziati volti a rivedere la contestata riforma delle pensioni del 2023 sono naufragati la scorsa notte, mettendo fine a quattro mesi di discussioni tese.

Il Primo Ministro francese Francois Bayrou

Il Primo Ministro francese Francois Bayrou

Il governo del premier francese François Bayrou è vicino al collasso dopo il fallimento dei colloqui sulla riforma delle pensioni, con la sinistra che spinge per una mozione di sfiducia e l’estrema destra in posizione decisiva.

I negoziati volti a rivedere la contestata riforma delle pensioni del 2023 sono naufragati la scorsa notte, mettendo fine a quattro mesi di discussioni tese. Per Bayrou, che aveva avviato il confronto a febbraio per evitare una mozione di sfiducia, il colpo è duro.

Dichiarazioni di Marylise Léon

“Dobbiamo riconoscere il profondo disaccordo e l’amaro fallimento di questi colloqui”, ha dichiarato Marylise Léon, segretaria della Confederazione francese democratica del lavoro (CFDT), attribuendo la responsabilità dell’impasse all’inflessibilità degli imprenditori.

Il Ruolo delle Organizzazioni Datoriali

Le ambizioni iniziali erano già state ridimensionate dopo che il Medef (Movimento delle Imprese di Francia) e la Confederazione generale delle piccole e medie imprese (CPME) avevano respinto la proposta di abbassare l’età pensionabile legale da 64 a 62 anni. In risposta, sindacati come la CGT (Confederazione generale del lavoro) si erano ritirati dal tavolo.

Il confronto si era quindi ristretto a misure più mirate – come pensioni più favorevoli per le donne in base al numero di figli e il prepensionamento per i lavoratori impiegati in mansioni gravose – anch’esse rigettate dalle organizzazioni datoriali.

Proiezioni Economiche della Corte dei Conti

Secondo la Corte dei conti francese, il disavanzo previdenziale – nonostante la riforma del 2023 – dovrebbe raggiungere i 6,6 miliardi di euro nel 2025 e i 30 miliardi entro il 2045.

Una Mozione di Sfiducia all’Orizzonte

Il fallimento dei negoziati non solo spegne ogni speranza residua di ammorbidire la legge del 2023, ma apre anche alla possibilità, rara, che sinistra ed estrema destra uniscano le forze in Assemblea nazionale per far cadere Bayrou.

La France Insoumise (LFI), i Verdi e i Comunisti hanno già chiesto la rimozione di Bayrou.

Sebbene l’avvio dei colloqui – che Bayrou aveva definito un “conclave” – avesse inizialmente placato i Socialisti, il capogruppo socialista all’Assemblea nazionale, Boris Vallaud, ha annunciato l’intenzione di presentare una mozione di sfiducia, accusando Bayrou di essersi rifiutato di garantire la presentazione di un disegno di legge che consentisse un dibattito parlamentare sull’età pensionabile fissata a 64 anni. La sua iniziativa segue gli avvertimenti lanciati in precedenza dal segretario del partito, Olivier Faure.

Ora l’attenzione si concentra sul Rassemblement National (RN), politicamente indebolito dalla squalifica di cinque anni inflitta alla storica leader Marine Le Pen per lo scandalo sugli assistenti al Parlamento europeo. Jordan Bardella, che guida ora il partito di estrema destra, finora non si è sbilanciato, affermando: “Il momento della verità per una mozione di sfiducia arriverà con il bilancio”.

Un Governo Sotto la Spada di Damocle

Consapevole di essere a tempo, Bayrou si è mostrato comunque determinato martedì mattina, promettendo di “trovare una via d’uscita” e convocando nuovamente sindacati e rappresentanti delle imprese nel tentativo di salvare un compromesso.

Ma l’incapacità di raggiungere un accordo sulle pensioni lancia un segnale negativo, proprio mentre il governo si appresta a presentare un ambizioso piano di risparmio da 40 miliardi di euro per contenere il deficit al 4,6% del PIL entro metà luglio.

Resta da vedere se il governo Bayrou sarà ancora in carica quando si voterà la mozione di sfiducia.