Mercoledì 16 Luglio 2025
Kjeld Neubert, Nicoletta Ionta, Simone Cantarini
Europa

Difesa UE, scontro istituzionale su SAFE: il Parlamento porta il caso in tribunale

La commissione JURI approva il ricorso alla Corte di giustizia UE contro il Consiglio per il programma SAFE. Nel mirino l’uso da parte della Commissione UE della clausola d’emergenza per aggirare il Parlamento.

'Stabilità sia priorità, il rispetto del diritto è fondamentale'

'Stabilità sia priorità, il rispetto del diritto è fondamentale'

La commissione giuridica del Parlamento europeo (JURI) ha votato martedì 24 giugno a favore di un’azione legale presso la Corte di giustizia dell’Unione europea in merito al programma di prestiti per la difesa da 150 miliardi di euro della Commissione europea, inasprendo le polemiche sulla mancanza di controllo del piano da parte degli eurodeputati.

Con voto segreto, 20 deputati su 23 hanno sostenuto l’avvio di un ricorso legale presso la Corte di giustizia dell’UE contro il Consiglio dell’UE. Gli altri tre deputati si sono astenuti.

L’azione riguarda il programma SAFE (Security Action for Europe) della Commissione, un programma di prestiti da 150 miliardi di euro volto a promuovere l’approvvigionamento congiunto di armi. Ursula von der Leyen ha aggirato completamente i deputati europei invocando una procedura d’urgenza prevista dall’articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFEU) per accelerare l’iter legislativo. La procedura era già stata utilizzata in precedenza, ad esempio, per coordinare gli acquisti di vaccini durante la pandemia di Covid-19.

Il Parlamento UE tenuto fuori dalle discussioni

Il mese scorso, i ministri dell’UE in sede di Consiglio hanno approvato il piano senza il contributo del Parlamento. Sebbene il Parlamento si lamenti della Commissione e delle sue azioni, il suo ricorso legale consiste nel citare in giudizio il Consiglio, che ha approvato la legge su quella che il Parlamento ritiene una base giuridica discutibile.

La decisione finale spetta ora alla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, che avvierà il ricorso per conto dei deputati. Il termine per presentare il ricorso è il 21 agosto e non è necessario un voto di tutti i deputati per avviarlo.

Come riportato per primo da Euractiv.com, alcuni alti funzionari del Parlamento avevano già manifestato la loro intenzione di intraprendere un’azione legale il mese scorso.

Il socialdemocratico tedesco René Repasi, eurodeputato responsabile delle azioni legali del Parlamento, ha definito il deferimento alla Corte “necessario per inviare un messaggio chiaro” alla Commissione.

Prima dell’adozione del SAFE da parte dei ministri, la Presidente del Parlamento Roberta Metsola aveva avvertito in una lettera a von der Leyen che l’abuso dei poteri di emergenza da parte della Commissione avrebbe minato il controllo democratico.

Von der Leyen ha respinto le argomentazioni di Metsola in una risposta visionata da Euractiv all’inizio di questo mese, sostenendo che l’utilizzo della clausola di emergenza è “pienamente giustificato” in quanto SAFE è “una risposta eccezionale e temporanea a una sfida urgente ed esistenziale”.