Lunedì 14 Luglio 2025
Ines Fernandez-Pontes, Cesare Ceccato – Euractiv
Europa

Spagna, l’ombra della corruzione sul Psoe. Sanchez annuncia un repulisti

Il premier spagnolo ha ribadito il no a elezioni anticipate, nonostante gli ultimi scandali che hanno colpito il suo partito

epa12179298 Spanish Prime Minister Pedro Sanchez speaks at a press conference of the Spanish Socialist Worker’s Party. EPA/Javier Lizon

epa12179298 Spanish Prime Minister Pedro Sanchez speaks at a press conference of the Spanish Socialist Worker’s Party. EPA/Javier Lizon

Madrid, 17 giugno 2025 – Lunedì 16 giugno nel corso di un consiglio straordinario con i vertici del Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE), il premier ha respinto le richieste di dimissioni dell’opposizione e ha promesso di attuare una profonda “pulizia interna” del partito.

La riunione era stata convocata d’urgenza all’indomani della pubblicazione di un rapporto di ben 490 pagine della Guardia Civil, che collega membri di spicco del PSOE – inclusi ex ministri e collaboratori stretti di Sánchez – ad un presunto schema di corruzione definito “in stile mafioso”.

“Il PSOE è un’organizzazione pulita”, ha dichiarato Sánchez al termine del vertice durato oltre cinque ore, annunciando misure concrete per affrontare la situazione.

Il premier ha escluso categoricamente elezioni anticipate, affermando di non voler “consegnare il Paese alla peggiore opposizione della storia democratica spagnola”. Ha però sfidato il leader del Partido Popular, Alberto Núñez Feijóo, a presentare una mozione di sfiducia in parlamento, se lo ritenesse opportuno.

Tra le misure annunciate, la creazione di una “direzione ad interim” per gestire la sezione regionale del partito coinvolta nello scandalo, almeno fino alla prossima riunione del comitato federale del PSOE, prevista per il 5 luglio. Sánchez ha inoltre confermato l’avvio di una revisione esterna dei meccanismi di finanziamento del partito.

Nonostante la linea dura ribadita da Sánchez e il richiamo alla “tolleranza zero” contro la corruzione, all’interno del PSOE crescono le pressioni per adottare provvedimenti ancor più incisivi. Diversi parlamentari avrebbero chiesto l’espulsione dei dirigenti coinvolti nelle accuse di appropriazione indebita di fondi pubblici.

Tra gli indagati figurano l’ex ministro dei Trasporti José Luis Ábalos e il segretario all’organizzazione del PSOE Santos Cerdán, stretto alleato del premier. Secondo l’emittente pubblica RTVE, Cerdán si è dimesso lunedì dal proprio incarico parlamentare, mentre Ábalos non ha ancora confermato un eventuale passo indietro.

A Bruxelles, la Commissione europea ha riaffermato il proprio impegno nella lotta alla corruzione e avvertito che potrebbero essere adottate “misure adeguate” qualora fosse accertato l’uso improprio di fondi europei da parte di ex ministri o funzionari.

Sánchez era atteso mercoledì a New York per partecipare a una conferenza ONU sulla soluzione dei due Stati in Medio Oriente. Tuttavia, il rinvio del vertice da parte del presidente francese Emmanuel Macron – a seguito dell’attacco israeliano contro l’Iran – farà sì che il premier resti a Madrid, dove dovrebbe riferire della questione in parlamento.