Sabato 14 Giugno 2025
Euractiv – Krassen Nikolov, Cesare Ceccato
Europa

La Bulgaria apre supermercati pubblici: tetto ai prezzi e sostegno ai produttori locali

Il governo bulgaro lancia "Store for the People", una catena statale di supermercati con prezzi calmierati e prodotti locali per sostenere le fasce più vulnerabili, soprattutto nelle aree rurali.

Il governo bulgaro ha annunciato la creazione di una nuova catena statale di negozi alimentari

Il governo bulgaro ha annunciato la creazione di una nuova catena statale di negozi alimentari

Roma, 19 maggio 2025 – Il governo bulgaro ha annunciato la creazione di una nuova catena statale di negozi alimentari, chiamata Store for the People (“Negozio per il Popolo”), con l’obiettivo di offrire beni essenziali a prezzi calmierati e promuovere i prodotti di origine nazionale.

Secondo il ministro dell’Agricoltura Georgi Tahov, intervenuto davanti alla commissione parlamentare competente, l’iniziativa mira a sostenere le fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare nelle aree rurali e povere del Paese, dove l’inflazione ha colpito più duramente e l’accesso a beni di prima necessità è spesso limitato.

Il margine massimo di guadagno sui prodotti sarà limitato al 10%, e il capitale iniziale della società pubblica che gestirà i punti vendita sarà di 5 milioni di euro, cifra destinata ad aumentare con l’apertura prevista di fino a 1.500 negozi su tutto il territorio nazionale.

Chiudere il cerchio tra produzione e consumo

L’obiettivo dichiarato del governo è quello di “chiudere il cerchio tra produzione e consumo per i beni essenziali”, creando una filiera più diretta ed efficiente tra produttori locali e consumatori, ha detto Tahov. Una lista dei produttori bulgari che forniranno i prodotti è già in preparazione, e saranno privilegiate le partnership dirette con agricoltori e aziende locali.

Ma l’iniziativa ha acceso un acceso dibattito politico. L’opposizione e alcuni analisti economici criticano il progetto, accusando il governo di voler rafforzare il proprio controllo sulle regioni economicamente più deboli, potenzialmente influenzando il voto in vista delle prossime elezioni.

Secondo i detrattori, la concentrazione dei punti vendita statali proprio nelle zone meno sviluppate potrebbe rappresentare un tentativo di “clientelismo economico”.

Il ministro ha però respinto le accuse: “Non vogliamo competere con le catene commerciali esistenti”, ha spiegato. “Il nostro obiettivo è migliorare l’accesso ai prodotti essenziali per i cittadini che attualmente non hanno opzioni di acquisto nei dintorni”.

“Vogliamo dimostrare che un commercio attento al benessere delle piccole comunità è possibile”, ha concluso Tahov.