
Il governo bulgaro ha annunciato la creazione di una nuova catena statale di negozi alimentari
Roma, 19 maggio 2025 – Il governo bulgaro ha annunciato la creazione di una nuova catena statale di negozi alimentari, chiamata Store for the People (“Negozio per il Popolo”), con l’obiettivo di offrire beni essenziali a prezzi calmierati e promuovere i prodotti di origine nazionale.
Secondo il ministro dell’Agricoltura Georgi Tahov, intervenuto davanti alla commissione parlamentare competente, l’iniziativa mira a sostenere le fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare nelle aree rurali e povere del Paese, dove l’inflazione ha colpito più duramente e l’accesso a beni di prima necessità è spesso limitato.
Il margine massimo di guadagno sui prodotti sarà limitato al 10%, e il capitale iniziale della società pubblica che gestirà i punti vendita sarà di 5 milioni di euro, cifra destinata ad aumentare con l’apertura prevista di fino a 1.500 negozi su tutto il territorio nazionale.
Chiudere il cerchio tra produzione e consumo
L’obiettivo dichiarato del governo è quello di “chiudere il cerchio tra produzione e consumo per i beni essenziali”, creando una filiera più diretta ed efficiente tra produttori locali e consumatori, ha detto Tahov. Una lista dei produttori bulgari che forniranno i prodotti è già in preparazione, e saranno privilegiate le partnership dirette con agricoltori e aziende locali.
Ma l’iniziativa ha acceso un acceso dibattito politico. L’opposizione e alcuni analisti economici criticano il progetto, accusando il governo di voler rafforzare il proprio controllo sulle regioni economicamente più deboli, potenzialmente influenzando il voto in vista delle prossime elezioni.
Secondo i detrattori, la concentrazione dei punti vendita statali proprio nelle zone meno sviluppate potrebbe rappresentare un tentativo di “clientelismo economico”.
Il ministro ha però respinto le accuse: “Non vogliamo competere con le catene commerciali esistenti”, ha spiegato. “Il nostro obiettivo è migliorare l’accesso ai prodotti essenziali per i cittadini che attualmente non hanno opzioni di acquisto nei dintorni”.
“Vogliamo dimostrare che un commercio attento al benessere delle piccole comunità è possibile”, ha concluso Tahov.