Roma, 24 giugno 2025 – La Germania intende aumentare la spesa per la difesa al 3,5% del Pil entro il 2029, raggiungendo il nuovo parametro di riferimento della Nato con sei anni di anticipo. La spesa centrale per la difesa e la protezione civile dovrebbe salire a quasi 170 miliardi di euro entro la fine del decennio, secondo una bozza del bilancio annuale che sarà presentata martedì 24 giugno, hanno riferito lunedì i media tedeschi. Ciò rappresenterebbe più del triplo rispetto al bilancio per la difesa dell’anno scorso, pari a 52 miliardi di euro, che rappresentava poco più del 2% del Pil.

I 32 membri dell’Alleanza dovrebbero concordare formalmente il nuovo parametro di riferimento – da raggiungere entro il 2035 – al vertice Nato che si terrà questa settimana all’Aja.
Oltre all’obbligo di spendere il 3,5% del prodotto nazionale per questioni centrali di difesa, i Paesi Nato dovrebbero anche destinare l’1,5% alla spesa per beni legati alla difesa, come le infrastrutture. Parte della spesa aggiuntiva della Germania sarà investita nell’aumento delle dimensioni delle sue forze armate. Secondo quanto riportato dal tabloid tedesco Bild durante il fine settimana, la bozza di bilancio prevederebbe fondi per assumere 11.000 membri del personale militare in più entro la fine dell’anno, di cui 10.000 soldati.
Il ministro della Difesa Boris Pistorius ha precedentemente stimato che le forze armate tedesche dovranno crescere di 60.000 unità – rispetto agli attuali 181.000 – per soddisfare i nuovi obiettivi di capacità della Nato. Per sostenere il piano, il ministro delle Finanze Lars Klingbeil starebbe progettando di contrarre circa 850 miliardi di euro di debito pubblico nei prossimi cinque anni, facendo leva sulla recente inversione di rotta della Germania in materia di debito. I partiti della coalizione tedesca – i Cristiano-democratici e i Socialdemocratici – avevano già deciso di esentare tutte le spese per la difesa superiori all’1% del PIL dal rigido limite costituzionale al deficit del paese, prima della formazione del nuovo governo. Avevano inoltre istituito un fondo speciale per le infrastrutture da 500 miliardi di euro, destiNato a stimolare l’economia stagnante.