Venerdì 20 Giugno 2025
DAVIDE NITROSI
Esteri

Il diplomatico: “L’Europa è diventata irrilevante. Parli con la Russia”

Kishore Mahbubani, ex presidente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu: “Serve una rivoluzione strategica. Dopo Trump l’Unione deve chiedersi come separare la sua sicurezza da quella degli Stati Uniti”

Il diplomatico: “L’Europa è diventata irrilevante. Parli con la Russia”

Roma, 21 maggio 2025 – “Dopo Trump l’Europa dovrebbe iniziare una completa rivoluzione strategica ripartendo da zero e chiedendosi qual è il suo futuro, come potrebbe separare la sua sicurezza dagli Stati Uniti. C’erano stati alti e bassi, ma non c’era mai stato un Presidente che volesse uscire dall’Alleanza atlantica”.

Kishore Mahbubani, 77 anni, diplomatico di lungo corso di Singapore, presidente del Consiglio di sicurezza dell’Onu nel 2001 e nel 2002, oggi Distinguished Fellow all’Asia Research Institute della National University of Singapore, è stato inserito dalla rivista di politica internazionale americana Foreign Policy nella lista dei 100 maggiori intellettuali al mondo.

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(From L) Poland's Prime Minister Donald Tusk, France's President Emmanuel Macron, Britain's Prime Minister Keir Starmer and Germany's Chancellor Friedrich Merz take part in a meeting during the European Political Community (EPC) summit, in Tirana on May 16, 2025. (Photo by Leon Neal / POOL / AFP)

Trump scuoterà l’Europa?

“Trump sta facendo quello che i leader normali fanno: mettere gli interessi nazionali al primo posto. Lui si chiede: perché devo mettere per primi gli interessi europei? C’è una bellissima frase di Donald Tusk: ’Perché 500 milioni di europei chiedono a 300 milioni di americani di essere difesi da 120 milioni di russi che non riescono a battere 40 milioni di ucraini?’. Perché l’Europa non può alzarsi in piedi e difendersi? Se continuate a chiedere aiuto agli Stati Uniti, come potranno trattarvi con rispetto? In qualsiasi negoziato, se chiedi non ti rispettano”.

Ma senza un accordo Trump-Putin non siamo in grado di arrivare alla fine della guerra.

“Verissimo. L’Europa è diventata irrilevante e non sembra capire l’Abc della geopolitica: bisogna avere il piano A, il piano B e il piano C. L’Europa ha solo il piano A: l’Ucraina vittoriosa. Ma siete seri? In ogni contesto bisogna mantenere la propria deterrenza, ma anche la diplomazia e parlare con l’avversario. Perché solo gli Usa parlano con la Russia? E aggiungo una cosa”.

Prego.

“Mi ha sorpreso la definizione ‹coalizione dei volenterosi›, un termine screditato, usato per le forze che hanno combattuto in una guerra illegale in Iraq. Si ricrea un esperimento fallito”.

Non ci restano che le sanzioni alla Russia?

“Sembra che le sanzioni siano l’unica soluzione dell’Europa. Ma se 16 round di sanzioni non hanno funzionato, cosa vi fa pensare che il 17° funzionerà? L’Europa deve tenere conto che dovrà convivere con la Russia per 100 anni. Può immaginare di imparare a vivere con un vicino completamente diverso da lei, che non condivide i suoi valori e le sue attitudini? Quali compromessi deve fare? È realistico chiedere alla Russia la capitolazione totale?”

Su Foreign Policy Magazine ha scritto che i governi europei non hanno il coraggio di dire la verità ai cittadini.

“Leggo che il Presidente Macron avrebbe suggerito di fare un referendum in Francia su questo. I leader europei dovrebbero indire dei referendum in tutti i paesi dell’Unione chiedendo alle persone se vogliono combattere, morire e rinunciare ai benefici dello stato sociale per l’Ucraina. Se non sei preparato a fare sacrifici, non puoi combattere una guerra”.

Torniamo alla mancanza di una strategia europea.

“L’Europa dovrebbe capire che la potenza e il suo posizionamento nel mondo sono diminuiti. Nel 1980 il Pil dell’Europa era 10 volte maggiore di quello della Cina. Oggi hanno la stessa dimensione e nel 2050 il Pil europeo sarà la metà di quello cinese. L’Europa dovrebbe imparare a parlare con la Cina in maniera diversa e non essere arrogante con il resto del mondo. Gli europei, come Ursula von der Leyen, vogliono fare lezione alla Cina sui diritti umani. Ma chi vi ha dato l’autorità morale per dare lezioni alla Cina sui diritti umani? Dio? Il resto del mondo non accetterà più le vostre lezioni”.

Ma l’Europa è la patria dei diritti, di uno stile di vita invidiato.

“La vita in Europa è meravigliosa e va preservata, ma bisogna risolvere realisticamente le sfide e fare compromessi. Trump è molto più onesto. Ha detto a Zelensky: se hai perso la Crimea, perché mi chiedi di riprenderla? Fino ad oggi nessun leader europeo ha osato dirlo. Ma sappiamo che se Putin rischiasse di perdere la Crimea, potrebbe iniziare una guerra nucleare. Ve lo garantisco”.

Conosce l’Italia?

“Certo. È l’unico paese che ha mandato tre suoi ex primi ministri a cena a casa mia a Singapore: Romano Prodi, Mario Monti ed Enrico Letta. Ho una connessione speciale con l’Italia”.

Che ne pensa di Giorgia Meloni che cerca una relazione diretta con Trump?

“Può creare problemi con gli altri europei. L’influenza italiana nell’Europa sembra diminuita. L’Italia è un membro del G7, ma non ha preso parte alle riunioni della coalizione dei volenterosi: un errore. Penso però che l’Italia abbia un ruolo importante”.

Quale?

“Può ricordare all’Europa che il principale problema a lungo termine non arriverà dai tank russi, ma dall’esplosione demografica in Africa. Nel 1950 la popolazione dell’Europa era il doppio dell’Africa. Ora la popolazione dell’Africa è 2,5 volte più grande dell’Europa. Dal 2100 la popolazione dell’Africa sarà 10 volte più grande. Uno dei più grandi errori che l’Europa ha fatto è stato di rovesciare il governo Gheddafi. L’Italia doveva dirlo”.

Lei è ottimista o pessimista per il futuro?

“Sono molto ottimista perché sarà il secolo dell’Asia. L’Italia era stata brava ad essere l’unico paese G7 ad aderire all’iniziativa Belt and Road. La decisione di lasciarla è stata un errore. Invece di investire sul futuro, che è l’Asia, ha investito sul passato”.

Ha pesato il pressing di Biden.

“L’Italia può essere il ponte tra l’Asia e l’Europa, è la patria di Marco Polo. Avete bisogno di paesi che investono in Africa per evitare che gli africani vengano in Europa. Chi investe in Africa è la Cina e ogni suo investimento in Africa è un dono all’Europa. Chi vi proteggerà dall’Africa? La Cina o gli Usa?”

L’accordo Cina-Usa sui dazi. mette a rischio il WTO?

“Non credo. Il resto del mondo continua a trattare le dispute seguendo le regole e le pratiche del Wto. La Cina non uscirà dal Wto. E a parte i dazi, le altre regole rimangono”