Eruzione vulcano, Tonga isolata dal mondo. E gli aerei non atterrano a causa della cenere

Rotti i cavi sottomarini dopo lo tsunami: non si conosce la reale situazione di molte delle 169 isole dell'arcipelago. Due vittime accertate, ma il bilancio potrebbe aumentare. Le prime informazioni parlano di "danni significativi" nella capitale. Emergenza acqua

Sydney (Australia), 18 gennaio 202 - Il vulcano, la cui violenta eruzione sabato scorso ha causato uno tsunami a Tonga (che si è avvertito sulle coste dell'intero Oceano Pacifico) e un'onda d'urto che ha attraversato tutto il Pianeta, è praticamente scomparso dopo l'esplosione, una delle più potenti degli ultimi tre decenni. Le immagini scattate dal Centro satellitare delle Nazioni Unite (Unosat) evidenziano che dell'Hunga Tonga Hunga Ha'apa rimangono solo due piccole porzioni di terra sopra il livello del mare. Prima della potente esplosione, queste due porzioni sopravvissute, parte del cono del vulcano sottomarino, erano molto più grandi e collegate da una lingua di terra che si allargava fino a 1,2 chilometri.

Tonga, una foto scattata da un aereo della New Zealand Defence Force (Ansa)
Tonga, una foto scattata da un aereo della New Zealand Defence Force (Ansa)

La nuova eruzione

Fra l'altro il Pacific Tsunami Warning Center (Ptwc), con sede alle Hawaii, ha affermato di aver localizzato di nuovo grandi onde anomale nella regione: "Potrebbero essere state generate da un'altra esplosione del vulcano a Tonga", visto che "non sono noti terremoti di dimensioni significative" che possano averlo fatto.

La mappa

Gli aiuti non possono atterrare

Tale è stato l'impatto dell'eurzione di sabato sulla vastissima area che ora gli aerei di aiuti inviati dalla Nuova Zelanda a Tonga non possono atterrare per via della cenere che ha ricoperto la pista del principale aeroporto dopo l'eruzione. Circa 200 persone hanno cercato ieri di ripulire la pista come potevano ma ne erano stati liberati soltanto 100 metri. Il ministro degli Esteri neozelandese Nanaia Mahuta ha spiegato che un C-130 carico di aiuti umanitari, soprattutto acqua che in questo momento è l'emergenza principale ma anche generatori e kit igienici, è pronto a decollare per Tonga ma la cenere in questo momento rende impossibile l'operazione. Quanto alle navi militari con i rifornimenti ci vorranno almeno tre giorni prima che riescano a raggiungere l'arcipelago.

Le vittime

Intanto salgono a due le vittime confermate finora. Una è la 50enne britannica Angela Glover, sommersa dallo tsunami mentre cercava di salvare i cani randagi di cui si occupava.

Comunicazioni interrotte

Tonga inoltre potrebbe essere tagliata fuori dalle comunicazioni per settimane, fino a quando la connessione dei cavi sottomarini non sarà riparata, ha riferito la compagnia responsabile dei collegamenti. Al momento mancano internet e pure l'elettricità. La scarsa comunicazione con la nazione di 169 isole e 105.000 persone del Sud Pacifico, impedisce di conoscere la reale la situazione in cui versa il Paese. Finora, Tonga ha confermato le prime vittime, ma "c'è la possibilità di altre", ha detto l'alto commissario a Canberra, Curtis Tu'ihalangingie, all'emittente pubblica australiana Abc.

Mistero su molte isole

Le autorità tongane quindi non sono ancora state in grado di comunicare con molte delle isole abitate, alcune delle quali sono solo pochi metri sopra il livello del mare. Il cavo che collega le comunicazioni da e per Tonga, dalle vicine Fiji, si è rotto a circa 37 chilometri dalla costa tongana, ha confermato Dean Veverka, capo tecnico della compagnia Southern Cross Cable. "I cavi sottomarini trasportano circa il 99% di tutte le comunicazioni e Tonga rischia di stare per un bel po' di tempo isolata", ha detto a Radio New Zealand. Il governo neozelandese è riuscito a contattare alcune autorità a terra via telefono satellitare che riferiscono di "danni significativi" nella capitale, Nuku'alofa, e nell'isola principale dell'arcipelago, Tongatapu, 65 chilometri a sud del vulcano.