Erdogan: "Occidente provoca la Russia e sbaglia"

Il presidente turco: "Al momento non vedo vincitori, ma solo sconfitti". Putin vuole limitare l'export di grano ucraino. Kiev: "Russia non può imporne la destinazione"

Istanbul, 7 settembre 2022 - Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan non considera "giusto" l'atteggiamento che l'Occidente ha nei confronti della Russia, in quanto starebbe portando avanti "una politica di provocazione". Con questa affermazione il leader turco ci tiene quindi a precisare la politica di equilibrio che, invece, sta avendo la Turchia: "Abbiamo sempre portato avanti una politica equilibrata nei confronti dei due Paesi in guerra. Tra i Paesi occidentali, e non c'è bisogno che faccia un elenco, l'approccio è stato ben diverso e non posso dire di essermi trovato d'accordo. La politica è stata quella della provocazione. Al momento non vedo vincitori, ma solo sconfitti", ha detto, parlando a Belgrado durante una conferenza stampa congiunta con il presidente serbo Aleksandr Vucic, in un meeting sulla crisi energetica.

"Non posso dire che a vincere è la Russia o l'Ucraina, ma finora abbiamo portato avanti determinate politiche, sperando che questa guerra si potesse concludere presto. Purtroppo vedo che ciò non è possibile". Secondo  Erdogan dunque sbagliano coloro che sottovalutano la Russia.

Erdogan e Vucic durante il loro meeting a Belgrado (Ansa)
Erdogan e Vucic durante il loro meeting a Belgrado (Ansa)

La diatriba sul grano: cosa sta succedendo

Oggi, tra l'altro, anche il presidente russo Vladimir Putin ha parlato di molte cose all'Eastern Economic Forum di Vladivistok: dal price cap ai problemi col Nord Stream, dalla guerra in Ucraina alla situazione di Zaporizhzhia. È stato così toccato il discorso inerente il grano ucraino: tra le intenzioni di Putin ci sarebbe quella di parlare proprio con Erdogan per pensare a imporre limiti all'export di grano nella rotta tra l'Ucraina e l'Europa.

Affermazione a cui non ha potuto non rispondere Kiev, nella figura del consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak (secondo quanto riporta il Guardian) che ha detto: "Gli accordi firmati a Istanbul (quelli sul grano che hanno permesso la partenza delle navi cariche di cereali da Odessa, ndr) riguardano solo una questione, ovvero il trasferimento di navi da carico attraverso il Mar Nero. La Russia non può imporre all'Ucraina dove inviare il suo grano e l'Ucraina non può imporre lo stesso alla Russia".