Martedì 23 Aprile 2024

Elnaz Rekabi è rientrata in Iran. Folla all'aeroporto di Teheran: "Sei la nostra eroina"

L'atleta che ha gareggiato senza velo in Corea del Sud è diventata un nuovo simbolo delle proteste che scuotono il Paese dopo la morte di Mahsa Amini

Roma, 19 ottobre 2022 - Accolta come un'eroina. Folla per lo sbarco all'aeroporto di Teheran di Elnaz Rekabi, l'atleta iraniana che ha gareggiato senza il velo ai Campionati asiatici in Corea del Sud. Ad attendere Rekabi, diventata un nuovo simbolo delle proteste contro il velo che stanno scuotendo l'Iran dopo la morte di Mahsa Amini, c'erano i suoi genitori e, a quanto risulta da filmati pubblicati sui social, una folla di centinaia di persone che la ha accolta con mazzi di fiori e slogan come "Elnaz è un'eroina".

Elnaz Rekabi intervistata all'arrivo all'aeroporto di Teheran (Ansa)
Elnaz Rekabi intervistata all'arrivo all'aeroporto di Teheran (Ansa)

Secondo quanto riportato dall'emittente Iran International, al suo arrivo a Teheran Rekabi ha spiegato alla tv di stato di non aver indossato il velo durante la gara di arrampicata perchè era impegnata a controllare l'attrezzatura tecnica quando è stata "chiamata inaspettatamente" per competere. Già ieri, in un post su Instagram che alcuni ritengono scritto sotto costrizione, aveva scritto che "il problema" con il suo hijab si era venuto a creare "involontariamente" e a causa di "un tempismo inappropriato". La folla si è radunata all'aeroporto di Teheran anche per scongiurare che la donna venga arrestata, ha rimarcato Iran International, dopo che ieri sono circolate notizie di un suo possibile trasferimento nel carcere di Evin al suo rientro nel Paese.

La folla all'aeroporto di Teheran per il ritorno di Elnaz Rekabi (Ansa)
La folla all'aeroporto di Teheran per il ritorno di Elnaz Rekabi (Ansa)

Secondo Iran Wire l'atleta potrebbe essere costretta a chiedere pubblicamente scusa per l'episodio. La testata ha inoltre affermato che non si hanno al momento notizie del fratello di Elnaz, Davood Rekabi, dopo la sua convocazione presso un ufficio dell'intelligence iraniana.