Elisabetta II, Londra in lutto. Fiori, colpi di cannone e sudditi in lacrime

Il reportage: le 96 salve ad Hyde Park, una distesa di fiori a Windsor. Gli inglesi piangono Lilibeth e si interrogano sul futuro

Londra, 10 settembre 2022 - Il silenzio irreale di Hyde Park si è lentamente trasformato in un brusio di speranza a Buckingham Palace. Londra ieri mattina si è risvegliata per la prima volta senza Elisabetta. I taxi neri e i bus rossi a due piani non hanno rallentato le loro corse per ascoltare i 96 colpi di cannone che hanno salutato la morte della Regina, ma alle 13 in punto (ora locale) i colletti bianchi in pausa pranzo e i turisti che stavano attraversando Hyde Park – come in un improvvisato balletto urbano – hanno rallentato il passo e si sono fermati per contare a uno a uno i rimbombi.

Una gigantografia di una giovane Elisabetta II tra i fiori lasciati in suo ricordo
Una gigantografia di una giovane Elisabetta II tra i fiori lasciati in suo ricordo

Alcuni di loro hanno tirato fuori lo smartphone per imprimere sui bit quel momento. Poca la voglia di chiacchierare, anche tra i colleghi che di solito approfittano delle panchine del parco per rilassarsi un attimo prima di rientrare in ufficio. Finiti i colpi, come se la musica della città si fosse riaccesa di colpo, Londra si è rimessa in moto. "Non posso davvero credere a come Elisabetta se ne sia andata così velocemente. È triste. È difficile immaginare la Gran Bretagna senza una Regina, perché siamo cresciuti con lei e improvvisamente – spiega il 56enne Jan White al Guardian – è tutto finito. Ci vorrà un po’ di tempo per abituarsi. Ora che se n’è andata, chissà cosa succederà alla monarchia. Ma la famiglia reale deve restare assolutamente: tutto il mondo ce la invidia. Abbiamo qualcosa che hanno in pochi".

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Molti degli inglesi che hanno incontrato la Regina, anche una sola volta, hanno voluto renderle omaggio. Al castello di Windsor si è formata fin dalle prime ore del mattino una silenziosa processione. La polizia ha dovuto montare diverse ringhiere per fare spazio ai mazzi di fiori. "Sono venuta qui per ricordarla. Ho visto Elisabetta per la prima volta nel 1977, era il giubileo d’argento. Era venuta a Neath – racconta Sara Rees, una radiografa – quando avevo 11 anni. Aveva inaugurato un centro ricreativo, visitato una fabbrica ed era andata a Margam Park. Le scuole erano rimaste chiuse per un giorno e siamo andati a vederla. Penso fosse davvero amata da tutti, lei è l’unica regina che avremo nelle nostre vite".

Anche i tassisti, vere e proprie icone della città su quattro ruote, hanno partecipato al lutto. "Giovedì – spiega Paul, in servizio da 26 anni – ci siamo messi in fila vicino a Buckingham Palace. Saremmo stati molti di più se non avessero bloccato le strade. Elisabetta era la nazione".

E i luoghi si mbolo della monarchia anche ieri si sono trasformati in magneti naturali per chi ha voluto ricordare Sua Maestà. "Per molti di noi è stata l’unica regina che abbiamo conosciuto. Ci ha dato solidità e ha tenuto unita la famiglia reale nei momenti più difficili. Ma – fa notare il 59enne Trevor Skerritt – non è il momento per lasciarsi andare alla tristezza assoluta. La regina ha vissuto 96 anni e ha avuto una buona vita. Molte persone quando pensano alla Royal Family non si immaginano un monarca qualsiasi, ma vedono proprio Elisabetta II. Era come se fosse qui da sempre, ora ci sarà un grande cambiamento le Paese".

E così, accanto al dolore per la morte di Lilibeth, come la chiamavano affettuosamente i suoi cari, in molti guardano con speranza a quello che farà Carlo III. A Buckingham Palace migliaia di persone hanno atteso l’arrivo del Re. Qualcuno, quando è sceso dalla macchina, ha urlato "God save the King", Dio salvi il re. Una donna lo ha baciato con garbo, dopo avergli chiesto il permesso. Un bagno di folla composto, che però ha cambiato l’aria della città del Regno. "Non c’è dubbio che sarà un re che si impegnerà molto per la nazione. È davvero un brav’uomo. L’approvazione della folla è una doppia rassicurazione per gli inglesi e per la famiglia reale", fa notare un papà al figlio.

Tanto che molti in serata hanno anche sperato in una retromarcia della Premier League e degli altri campionati di calcio, gli unici a fermarsi in segno di rispetto per la Regina. "Il football dà il meglio quando riesce a unire le persone nei momenti più significativi di una nazione. Che siano di gioia o di dolore. Molti supporter – ha spiegato in una lettera aperta l’associazione dei tifosi di Inghilterra e Galles – avrebbero voluto andare allo stadio questo weekend per celebrare la Regina". Ma per una domenica potranno ricordare Elisabetta anche senza urlare per la propria squadra del cuore.

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