Venerdì 20 Giugno 2025
MARTA OTTAVIANI
Esteri

Elezioni in Polonia, Bruxelles con il fiato sospeso. Cosa c’è da sapere

Si sceglie il nuovo presidente della Repubblica. Una vittoria del filo europeo Rafal Trzaskowski renderebbe il lavoro più facile al premier Tusk e darebbe nuovo smalto alla Ue in chiave anti sovranista

Rafal Trzaskowski e Karol Nawrocki (Ansa)

Rafal Trzaskowski e Karol Nawrocki (Ansa)

Roma, 31 maggio 2025 – La Polonia va al voto in quello che è non solo l’ennesimo referendum sull’Unione Europea, ma anche sul suo stesso futuro. Domani, infatti, si tiene il ballottaggio per scegliere il nuovo presidente della Repubblica. Da una parte c’è il sindaco di Varsavia, il filo europeo Rafal Trzaskowski, dall’altra storico nazionalista Karol Nawrocki, 42 anni, sulla carta indipendente ma di fatto espressione degli ultraconservatori di Diritto e Giustizia (PiS).

Testa a testa

Di certo, non è un risultato che nessuna delle due parti può dare per scontato. Trzaskowski ha vinto il primo turno, ma con un margine molto stretto. Gli ultimi sondaggi danno un vero e proprio testa a testa, con il sindaco di Varsavia avanti con il 49,1% e Nawrocki al 48,1%. Si tratta di una differenza minima, entro il margine di errore sondaggistico. Molto dipenderà da quanto il leader conservatore riuscirà ad attrarre i consensi degli elettori che il 18 maggio, data del primo turno, avevano sostenuto gli altri due candidati nazionalisti: il libertario Slavomir Mentzen e Grzegorz Braun, esponente dell'estrema destra di Konfederacija, che avevano raccolto rispettivamente il 14,8% e il 6,3%.

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Poli opposti

Di certo, i due candidati giocano su leve completamente opposte. Trzaskowski punta sull'onda lunga dell'insofferenza per l'eccessivo conservatorismo del PiS in materia di diritti civili, un fattore chiave nella vittoria della Coalizione Civica nel 2023. Nawrocki, invece, si barrica dietro l’interesse nazionale. Quel che è certo è che entrambi i candidati hanno una posizione molto critica nei confronti della Russia di Vladimir Putin. Dunque, almeno sotto questo aspetto, chiunque vinca difficilmente potrà cambiare la linea della Polonia per quanto riguarda la guerra in Ucraina e la difesa dalle mire espansionistiche di Mosca.

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Tutti in attesa

I seggi apriranno alle 7 e si chiuderanno alle 21. Subito dopo, usciranno gli exit poll, che però, dato lo scarso margine, difficilmente saranno indicativi. La Polonia è una repubblica parlamentare. Il presidente polacco non ha solo un ruolo cerimoniale ma ha un importante potere di veto sulla legislazione. Se dovesse vincere Nawrocki, il premier Donald Tusk, eletto nel 2023 e che ha un orientamento centrista ed europeista, farebbe molta fatica a fare passare leggi che facciano uscire la Polonia da una zona d’ombra, soprattutto per quanto riguarda diritti e politiche sociali. Cosa che già avviene con l’attuale presidente della Repubblica, Andrzej Duda. Per questo motivo, l’esito elettorale è atteso con ansia anche da Bruxelles. Dopo il risultato di Portogallo e Romania, la vittoria di un candidato filo europeo in Polonia, che è anche un Paese in crescita economica costante, darebbe nuovo smalto alla Ue e allontanerebbe l’incubo sovranista, che pende sulla testa della Commissione come una spada di Damocle.

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