Roma, 26 ottobre 2024 – Il partito di governo “Sogno Georgiano” – al potere dal 2012 e accusato di deriva autoritaria filorussa – ha ottenuto il 59,1% dei voti alle elezioni parlamentari.
Lo riferisce la Commissione elettorale centrale georgiana dopo aver riconteggiato manualmente le schede di oltre il 40% dei seggi. I dati del voto elettronico attribuivano al partito filo-russo il 53% dei voti, ma i voti conteggiati elettronicamente devono essere riconteggiati manualmente per ottenere valore legale. ‘Sogno georgiano’ ha ottenuto più di 364mila voti, riferisce la Commissione dopo il ricalcolo manuale delle schede.
Entrambe le forze rivendicano la vittoria
In serata si era delineata la vittoria del partito di governo, dopo momenti di tensione a causa di exit poll nettamente opposti, resi noti a pochi minuti dalla chiusura delle urne, e che hanno scatenato l'esultanza di entrambe le forze in campo. Sia i dirigenti di “Sogno georgiano”, il partito filo-russo al governo, sia i leader della coalizione dei partiti filo-europei, avevano rivendicato la vittoria e festeggiato prima della conclusione dello spoglio.
Scambio di accuse tra governo e opposizioni
Ma le tensioni sono iniziate già a urne aperte. "Voglio mettere in evidenza gli incidenti molto preoccupanti di violenze che si verificano in vari seggi", ha denunciato la presidente filo-europeista Salome Zourabichvili, citata dall'agenzia Afp. Con le forze di governo è scontro su chi sia il responsabile di questi episodi. Da parte sua, il ministero dell'Interno Vakhtang Gomelauri ha detto di avere avviato un'inchiesta penale dopo che in un seggio della città di Marneuli le operazioni di voto sono state sospese quando un uomo, a favore di telecamere, ha riempito un'urna di schede. Secondo la presidente del partito di opposizione Movimento nazionale unito (Unm), Tina Bokuchava, si è trattata di una provocazione inscenata dal governo perché i candidati dell'opposizione stavano vincendo in quel seggio. Al contrario il segretario esecutivo di ‘Sogno Georgiano’, Mamuka Mdinarade, ha accusato l'opposizione di essere dietro l'episodio con il fine di "dichiarare illegittime le elezioni". Mdinarade ha affermato che un gruppo di una trentina di giovani "sta terrorizzando" gli elettori che si recano alle urne a Tbilisi, insultandoli e aggredendoli davanti a diversi seggi. "Tutto questo è fatto con lo stesso scopo, dichiarare le elezioni illegittime", ha insistito il rappresentante del partito di maggioranza.
Intanto il partito di opposizione 'Georgia Forte' ha fatto sapere di avere presentato una protesta alla Commissione elettorale centrale per il comportamento del fondatore ed eminenza grigia di ‘Sogno Georgiano’, l'ex primo ministro Bidzina Ivanishvil. Quest'ultimo (che è anche l'uomo più ricco del Paese) si è recato al seggio accompagnato da un nutrito gruppo di guardie del corpo, ostacolando in tal modo le operazioni di voto degli altri elettori.
Cosa c’è in ballo
Bruxelles ha avvertito che l'esito del voto determinerà le possibilità di ingresso della Georgia nell'Ue. Il premier Irakli Kobakhidze è però sicuro sulla vittoria di ‘Sogno Georgiano’. “Queste elezioni equivalgono a un referendum, come alle elezioni del 2012, durante le quali dobbiamo finalmente determinare la direzione dello sviluppo del Paese”, ha dichiarato il capo del governo.
A sfidare ‘Sogno Georgiano’ ci sono quattro coalizioni che hanno aderito alla ‘Carta georgiana’, promossa lo scorso maggio dalla presidente Salomé Zurabishvili e all'impegno di autorizzarla a formare, in caso di vittoria, un governo tecnico. La ‘Carta georgiana’ riflette sostanzialmente le raccomandazioni dell'Unione europea, vale a dire riforme del sistema della giustizia, per contrastare la corruzione e per un controllo parlamentare del ministero degli Interni e dei servizi di sicurezza. La Carta chiede anche la cancellazione di tutti i casi giudiziari politicamente motivati.
Il nuovo sistema elettorale proporzionale prevede una soglia di sbarramento del 5% che tutti i cinque gruppi politici principali dovrebbero superare.