Giovedì 18 Aprile 2024

Elezioni Germania 2021: tre candidati in corsa (all'ombra della Merkel)

Il robotico 'Scholzomat', 'Armin il turco' e la 'verde' Annalena: ecco i protagonisti di questa tornata elettorale

Da sinistra: Olaf Scholz (Spd), Annalena Baerbock (Verdi) e Armin Laschet (Cdu)

Da sinistra: Olaf Scholz (Spd), Annalena Baerbock (Verdi) e Armin Laschet (Cdu)

Berlino, 24 settembre 2021. La Germania volta pagina dopo 16 anni. Dalle prossime elezioni federali, infatti, uscirà un cancelliere diverso da Angela Merkel, che dal 2005 è alla guida dal Paese. La 'Mutti', come la chiamano affettuosamente i suoi concittadini, ha deciso di non ripresentarsi. I tedeschi andranno alle urne domenica 26 settembre..Ecco quindi chi sono personaggi chiave di questa tornata elettorale. 

Gli ultimi sondaggi e le possibili coalizioni 

I principali partiti in lizza

Olaf Scholz

È il favorito per succedere ad Angela Merkel. Se i tedeschi potessero scegliere direttamente il loro premier (lo esprime il Bundestag), queste elezioni sarebbero virtualmente chiuse: in un recente sondaggio, il candidato dell'Spd da solo aveva le stesse preferenze (27%) di quelle sommate dei suoi due avversari più accreditati (Armin Lachet della Cdu e Annalena Baerbock dei Verdi).  Vicecancelliere e ministro delle Finanze nell'ultimo governo Merkel, il 63enne candidato dei socialisti (partito a cui è iscritto da quando aveva 17 anni) è considerato un moderato senza troppo carisma. I suoi discorsi senza enfasi gli hanno guadagnato il poco appetibile soprannome di Scholzomat.

Armin Laschet

Il 60enne re delle gaffe rischia di essere ricordato come l'uomo che ha portato il centrodestra alla disfatta. Il presidente dei conservatori si è presentato come il successore delle politiche – caute e pro Ue – della Merkel. Laschet è stato tra i pochissimi sostenitori della Cancelliera quando Angela nel 2015 decise di accogliere migliaia di profughi siriani e afgani. Fervente sostenitore dell'integrazione, per le sue politiche come ministro regionale del Nord Reno-Westphalia era stato soprannominato dai più biliosi compagni di partito 'Armin il turco'. Figlio di un minatore diventato poi insegnante, è un devoto cattolico. Da ragazzo faceva il chierichetto ed è proprio frequentando il coro parrocchiale che ha conosciuto la sua futura moglie. Dopo aver studiato giurisprudenza, ha anche fatto il giornalista prima di buttarsi in politica. Tre mesi dopo essersi guadagnato la presidenza della Cdu, ha battuto in un feroce testa a testa Markus Soder, il candidato della Csu (il partito gemello della Cdu in Baviera) alla cancelleria. Ma a minare le chance di Laschet sono state le sue reazioni alle inondazioni che in luglio hanno devastato la Germania e che hanno ucciso almeno 190 persone. Subito dopo il disastro, quando una reporter gli chiese se non fosse il caso di cambiare le politiche climatiche del Paese, Armin fece spallucce: “Ragazzina, non è perché c'è stata una giornata come questa – le testuali parole - che dovremmo modificare la nostra linea”. Ovviamente sui social scattò un sacrosanto linciaggio, sia per il tono che per i contenuti della risposta. Poi l'episodio chiave che probabilmente gli impedirà di diventare il prossimo cancelliere: mentre il presidente Frank-Walter Steinmeier ricordava le vittime dell'alluvione, un fotografo pizzicò Laschet a ridersela di gusto. Una mancanza di tatto che pochi tedeschi hanno perdonato.

Angela Merkel 

Anche se non si ripresenterà, la 67enne Cancelliera resta una delle figure chiave di questa tornata elettorale. Nei suoi 16 anni al potere ha reso di fatto la Germania il Paese che indirizza le politiche della Ue su qualunque materia. La sua eredità, fatta di conciliazione e moderazione, è pesante. Diversi tedeschi hanno voglia di cambiare. Il suo ultimo discorso al Bundestag è stato di fatto un appello alla nazione per tentare di fermare la caduta libera della Cdu: “La migliore strada è un governo guidato da Laschet”. Parole che hanno suscitato le violente reazioni di tre quarti del Parlamento.

Annalena Baerbock

I Verdi molto probabilmente torneranno al governo e la loro leader Annalena Baerbock è pronta a prendersi i riflettori. Le alluvioni di luglio hanno riportato le politiche ambientali al centro della scena e la 40enne Annalena ha giurato più volte di essere pronta a dare una scossa al Paese per ricominciare. Una chiara frecciatina al lungo 'regno' conservatore della Merkel. La sua candidatura ha perso slancio dopo essere stata accusata di plagio e di aver abbellito un po' troppo il proprio curriculum vitae. Scandali per cui, in Germania, i politici spesso si dimettono dalle cariche che ricoprono. Vittima di diverse bufale - avrebbe postato nuda per soldi o, solo per citarne due, avrebbe intenzione di vietare il possesso dei cani per fermare il cambiamento climatico – si deve spesso difendere anche da attacchi interni al partito.