Elezioni in Francia, l’Italia voterebbe il giovane Macron

C’è attesa per le elezioni, e le preferenze sono molto definite

Grafico di Qn sulle elezioni francesi

Grafico di Qn sulle elezioni francesi

Roma, 23 aprile 2017 - IL 40% degli italiani è a conoscenza che oggi in Francia ci sono le elezioni per il presidente della Repubblica. Questo livello di attenzione non deve essere considerato basso, si tenga presente che la popolazione italiana è sempre poco attenta alle vicende della politica internazionale (ovviamente quando non accadono guerre e attentati) e gli stessi cittadini solo per il 15% seguono le vicende della nostra politica nazionale. Quindi l’evento elettorale che questa sera segnerà solo il ‘primo round’, come pronosticano i sondaggi ci sarà bisogno del secondo turno di ballottaggio per eleggere il successore di François Hollande, è vissuto dagli italiani in maniera intensa. Probabilmente complice sia l’ondata di attentati che ha visto il territorio francese esposto più di altri in Europa, sia il clima di opinione internazionale che nelle ultime consultazioni popolari negli Stati Uniti e in Gran Bretagna ha visto prevalere le posizioni ‘meno moderate’ come Trump in America e i sostenitori della Brexit nell’isola britannica.

QUESTA spinta a favore dei nazionalismi potrebbe generare in Francia consensi a favore di Marine Le Pen, leader della destra oltranzista, ma soprattutto antieuropeista. Probabilmente è questo il vero fattore scatenante che crea la massima attenzione nei confronti dell’appuntamento elettorale oltralpe. Questa sera la verifica che gli italiani faranno sarà se Le Pen avrà realmente la possibilità di diventare «Président» oppure no. Infatti la curiosità non è chi tra gli undici candidati vincerà, ma se sarà eletta la leader del Fronte Nazionale o qualunque altro. Tra gli italiani che sono informati sulle elezioni francesi, il 70% conosce il nome di Le Pen, ma solo il 10% di almeno uno degli altri 10 concorrenti.

QUESTO si spiega con il fatto che il 72% ritiene che, se a vincere sarà la leader della destra estrema, avverrà un forte cambiamento in Europa e una ricaduta anche in Italia, mentre se a prevalere sarà il gollista Fillon o il centrista Macron per l’Europa e per noi non cambierà molto. Questo è il punto. L’elezione francese viene vissuta dagli italiani come la possibile valutazione a livello internazionale della credibilità dell’Europa. Dopo la Brexit, nel caso di vittoria di Le Pen si potrebbe mettere a segno un ulteriore ko per l’Unione. In seguito al referendum che a giugno sancì la volontà del popolo della Gran Bretagna di uscire dall’Europa, il timore – e per alcuni una speranza – è che con un’eventuale vittoria in Francia della destra oltranzista si possa mettere la parola «fine» a un’Europa unita. Quindi gli italiani guardano alle elezioni francesi in due diverse maniera: c’è il 70% che teme la vittoria di Le Pen ed il 30% che invece la auspica. Se – per puro gioco – i nostri cittadini potessero partecipare alle elezioni francesi, la leader dell’ultradestra sarebbe scelta dal 25% (comunque qualche punto in più di quanto i sondaggi assegnano in Francia alla stessa Le Pen) mentre il più popolare risulterebbe Macron, il centrista, l’ex pupillo di Hollande con il 40% dei consensi. Al terzo posto, molto distaccato, l’esponente della sinistra Mélenchon con il 15% che però supererebbe il gollista Fillon, fermo al 10%.

COSÌ se a votare fossero gli italiani si prospetterebbe il ballottaggio certo tra Macron e Le Pen, anche se con il candidato centrista molto più avanti rispetto alla leader del Fn. Ma a votare oggi saranno i francesi e i sondaggi delle ultime ore danno un testa a testa tra Macron e Le Pen, seguiti a brevissima distanza da Fillon e dal rappresentante della sinistra Mélenchon. Quattro candidati tra il 19 e il 25%, un confronto completamente aperto e che questa sera alle 20 ci potrà dare un’anteprima di quello che potrà essere il futuro non solo della Francia, ma soprattutto dell’Europa. «Liberté, égalité, fraternité», chissà se continuerà a essere questo il motto della Repubblica Francese.

Antonio Noto *Direttore IPR Marketing