Martedì 23 Aprile 2024

Elezioni Finlandia, i risultati. La sinistra torna al governo, ultradestra secondo partito

I socialdemocratici prima forza ma con uno scarto minimo sui populisti. Salvini festeggia l'alleato Kotro: "Il 26 maggio si cambia l'Europa"

Finlandia, il lader del partito Socialdemocratico Antti Rinne con la moglie (Ansa)

Finlandia, il lader del partito Socialdemocratico Antti Rinne con la moglie (Ansa)

Helsinki, 14 aprile 2019 - I socialdemocratici vincono le elezioni in Finlandia battendo i populisti dei 'Veri finlandesi' con uno scarto di appena 0,2 punti percentuali in un quadro di un voto molto frammentato. I risultati definitivi diffusi dai media locali collocano la sinistra al 17,7% e l'ultradestra, alleata di Salvini alle Europee, al 17,5%. Festeggia il vicepremier: "Gli amici del Partito dei Finlandesi diventano secondo partito in Finlandia. Il 26 maggio, insieme alla Lega, finalmente si cambia l'Europa".

I socialdemocratici guidata da Antti Rinne tornano al governo dopo 20 anni ma, come annunciavano già i sondaggi, i sovranisti si attestano come seconda forza del paese. Il leader dell'ultradestra Olli Kotro aveva scommesso sulla paura dei cittadini di nuovi sacrifici richiesti dagli altri partiti per contrastare i cambiamenti climatici. E poi ancora sui timori legati all'aumento dei reati sessuali, che l'estrema destra attribuisce agli immigrati. Una politica anti stranieri che è servita a guadagnare consensi rispetto alle elezioni precedenti (quando il partito si collocava al 15% delle preferenze). 

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Dal canto suo la sinistra ha puntato sulla difesa dell'ambiente e su un generoso modello di welfare per sbaragliare il centrodestra dell'ex premier Juha Sipila, dimessasi il mese scorso dopo la bocciatura della sua riforma sanitaria (il suo partito è finito al quarto posto, dietro anche ai conservatori).  

Rinne in campagna elettorale ha promesso di aumentare le pensioni di 100 euro al mese per fare uscire dalla povertà oltre 55mila persone. Per consolidare lo stato sociale, indebolito dopo anni austerità, promuove un aumento delle tasse, già tra le più alte in Europa, con un'aliquota massima per le persone fisiche di oltre il 51%.

Ora si apre la partita delle alleanze post-voto: i socialdemocratici non hanno i numeri per governare da soli.