
Un'immagine delle barche a vela robot delle forze armate danesi
Copenaghen, 17 giugno 2025 – Ad un primo sguardo, sembrano comuni barche a vela con il vessillo bianco e rosso danese gonfiato dal vento. Ma a bordo non c’è alcun equipaggio. Perché? Semplice: sono droni marittimi autonomi progettati per operazioni di sorveglianza. Ecco di cosa si tratta
Le barche a vela robot ‘Voyagers’
Le forze armate danesi hanno avviato una fase di sperimentazione di tre mesi con quattro imbarcazioni robotiche a vela, battezzate ‘Voyagers’. Realizzate dalla società californiana Saildrone, queste unità da 10 metri navigheranno in modo autonomo nelle acque del Baltico e del Mare del Nord, zone ad alta tensione strategica da quando è iniziata l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022. Due dei droni sono salpati ieri dal porto di Køge, a circa 40 km a sud di Copenaghen, mentre altri due sono già stati integrati il 6 giugno in una missione di pattugliamento con la Nato.
Come funzionano questi droni marittimi
I droni sono alimentati da energia eolica e solare e sono dotati di un avanzato sistema di sensori: radar, telecamere a infrarossi e ottiche, sonar e microfoni subacquei. Il fondatore e CEO di Saildrone, Richard Jenkins, ha descritto i Voyager come dei “camion del mare” equipaggiati con intelligenza artificiale e machine learning, in grado di offrire un quadro completo di ciò che avviene sopra e sotto la superficie marina in un raggio fino a 50 chilometri. “Ci sono minacce marittime che restano invisibili semplicemente perché nessuno le osserva,” ha dichiarato Jenkins, facendo riferimento a fenomeni come il danneggiamento di cavi sottomarini, la pesca illegale, il traffico di armi, droga e esseri umani.
Obiettivo: monitorare le infrastrutture critiche
Secondo il Ministero della Difesa danese, lo scopo del test è rafforzare la capacità di sorveglianza nelle aree meno presidiate, soprattutto nei pressi di infrastrutture strategiche come cavi in fibra ottica e linee elettriche sottomarine, sempre più a rischio in un contesto di crescente insicurezza nel Nord Europa. Con l’avvio di questa sperimentazione, la Danimarca si conferma tra i paesi più attivi nella sperimentazione di nuove tecnologie autonome in ambito difensivo e marittimo.