Draghi all'Onu: "Avanti con le sanzioni alla Russia, referendum Donbass una violazione"

Nel suo discorso il premier condanna l'invasione dell'Ucraina e rassicura sul futuro dell'Italia, che sarà ancora "protagonista" dell'Ue e al fianco della Nato

New York, 21 settembre 2022 - Mario Draghi ribadisce la posizione di ferma e intransigente condanna nei confronti della guerra in Ucraina che mina "i valori" e "gli ideali" della comunità internazionale. Il premier parla all'Assemblea generale dell'Onu per la seconda e ultima volta nelle vesti di presidenti del Consiglio, definendo una "farsa" i referendum per l'annessione alla Russia nella regione del Donbass. "Un'ulteriore violazione del diritto internazionale", dice invitando l'Unione Europea a non arretrare sulle sanzioni a  Mosca, anche con il tetto al prezzo del gas.  Quello di Draghi, che arriva a cinque giorni dalle elezioni politiche italiane, è stato un discorso più ampio, poco propenso all'autocelebrazione, ma con l'obiettivo di mostrare fermezza contro l'azione di Vladimir Putin sia a blindare il futuro del nostro Paese, "protagonista" dell'Ue e al fianco della Nato.

Putin: "Mobilitazione parziale, useremo tutti i mezzi per proteggerci"

Il cuore del suo intervento è però concentrato tutto sulla crisi ucraina. Stare con Kiev, sottolinea il premier, era l'unica scelta possibile. E ora che sul campo l'esercito ucraino ha conquistato un "vantaggio strategico importante", anche se l'esito resta "imprevedibile", non bisogna desistere dalla ricerca delle condizioni per la pace. E di intese, come quella sul grano, che portino a una "demilitarizzazione" dell'area di Zaporizhzhia, per scongiurare una "catastrofe nucleare". 

A rendere possibile l'avanzata di Kiev, rivendica Draghi, è stata "anche grazie alla nostra assistenza militare". D'altronde un'invasione "pianificata per mesi e su più fronti" non si può fermare "solo a parole", ma va contrastata con il sostegno economico, umanitario e con le sanzioni che hanno avuto "un effetto dirompente sulla macchina bellica russa". Ora Mosca, "con un'economia più debole", farà più fatica a "reagire alle sconfitte che si accumulano sul campo di battaglia". 

La guerra però, e le sanzioni, hanno effetti negativi sempre più ingenti sui Paesi schierati contro la Russia. Mantenere la "coesione sociale" deve essere il mantra che guida le scelte dei governi che devono continuare a perseguire la «cooperazione» come già accaduto con la pandemia Covid e nello spirito dell'ultimo G20 che ha consentito di "intensificare" anche la lotta al cambiamento climatico. Le crisi innescate dalla guerra, "alimentare, energetica, economica", richiedono di "riscoprire il valore del multilateralismo", insiste Draghi citando il discorso del 1988 di Michail Gorbačëv sulla necessità della cooperazione per affrontare i problemi globali. 

Il premier lancia un appello all'Onu affinché si proteggano i cittadini, chiedendo anche alla Ue di "fare di più" e di imporre quel tetto al prezzo del gas su cui ancora si stenta a chiudere una intesa. Quanto all'Italia, questa continuerà a essere protagonista della vita europea, vicina agli alleati della Nato - conclude Draghi - aperta all'ascolto e al dialogo, determinata a contribuire alla pace e alla sicurezza internazionale. Sono gli stessi principi e obiettivi che ispirano le Nazioni Unite, che è necessario e urgente difendere oggi".